Sta per tornare il Salone del Libro: da domani e fino a lunedì 16 maggio, a Torino si parlerà di libri. È attesa un’invasione di autori, aspiranti scrittori, lettori fedeli e lettori curiosi ma poco praticanti… un’invasione neanche troppo aliena! Eh sì, perché se il Salone è un punto di ritrovo fisico per la tribù che legge, è vero anche che ci sono luoghi in cui tutto l’anno ci si può confrontare sull’ultima novità editoriale o su quel libro che proprio non si può dimenticare (ma anche parlare di quelli che non si è riusciti a finire, neanche mettendocisi di impegno).
Le case editrici, affezionate alla carta per definizione, già da tempo hanno saputo intercettare e coinvolgere il pubblico: accanto ai successi social che – in termini numerici – hanno premiato le grandi case editrici (su Twitter Libri Mondadori e Einaudi in testa) ci sono esperienze molto positive anche per le realtà più piccole.
Due esempi su tutti: Fazi Editore e Iperborea. Con, rispettivamente, 42mila e 18mila fan su Facebook, 36mila e 17mila su Twitter, hanno il pregio di essere sempre al passo con le novità social e pronti a mettersi in ascolto dei lettori, in modo da poter effettuare un’analisi del sentiment relativa al proprio catalogo (e, crediamo, a farne buon uso).
A questo proposito, notizia dell’ultima ora: Minimum Fax è sbarcata anche su Telegram e promette di raccontare “i libri in uscita, gli incontri con gli autori e un po’ della #vitadaminimum”.
In più, anche su Instagram, nonostante il numero più limitato di seguaci, la casa editrice favorisce il dialogo ripostando i contenuti dei fan: un buon modo per fare promozione e presentare le opere in catalogo dando sempre l’impressione che a consigliarlo siano i lettori stessi (chi non si fiderebbe di chi condivide le proprie passioni?)
Anche Iperborea è riuscita a creare engagement e un senso di community: su tutti i canali attivi (ancora niente su Telegram, ma chissà che non sia in programma) si rivolge ai suoi #lettoriboreali. Il merito della casa editrice, su Facebook, è sicuramente quello di riuscire a far decollare discussioni intorno ai titoli proposti, anche se a volte l’impressione è che gli scambi si esauriscano senza ulteriori commenti da parte di Iperborea stessa. Che, insomma, i lettori finiscano spesso per – come dire – automoderarsi.
Questa impressione decade però rapidamente dando uno sguardo a Twitter: sarà perché è il mezzo per definizione dedicato alle parole? Tweet, retweet e risposte agli utenti non si fanno attendere. Il viaggio tra le righe continua giorno dopo giorno e ora dopo ora, e nasce spesso spontaneamente.
Forse perché Twitter viene vissuto come spazio di discussione meno legato ai prodotti delle case editrice. E più legato alla semplice voglia di leggere che non si spegne mai, fuori e dentro i social.
Noi siamo pronti all’invasione; voi, se preferite, potete sempre stare a casa a portata di smartphone, tablet o pc e seguire il Social Stream del Salone!
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