Tre anni di intenso lavoro e un team di quindici persone coordinate da un grande artista per realizzare 40 immensi collage e monumentali sculture. Queste le premesse della mostra Precious Light dello scozzese David Mach, curata da Patrizia Bottallo e appena arrivata a Torino, ospitata nella favolosa cornice della Promotrice delle Belle Arti.
Noi di Hub09 vi proponiamo un piccolo tour in anteprima dell’esposizione, che arriva in città nei giorni dell’Ostensione 2015 della Santa Sindone.
David Mach affronta i temi religiosi attraverso una lente di osservazione del tutto particolare: le scene della Bibbia sono la fonte di ispirazione dei giganteschi collage popolati da milioni di persone, oggetti e animali ritagliati a mano da riviste, giornali, quotidiani.
Immagini apocalittiche minuziosamente selezionate per scene contemporanee contestualizzate nelle città di oggi come Firenze, New York, Tokyo, Parigi, Sidney, Belfast, Edimburgo, Londra, Dubai.
Un senso di straniamento che David vuole offrire ai suoi spettatori per stimolarli alla riflessione sullo “tsunami” di informazioni a cui ogni giorno siamo sottoposti: una mole di immagini tv e web che ci bombarda ogni giorno, fino a perdere di significato, anche quando si tratta di scene in diretta da luoghi di guerra.
Passione, gioia, paura, odio, disastri, lussuria, carestie, sesso, assassini, omicidi, malattie, vendetta, miracoli: tutti gli archetipi biblici sono rivisti e decontestualizzati dal loro luogo originale.
Seattle diventa così lo sfondo di Daniele nella Fossa dei Leoni, Belfast il palcoscenico della Piaga delle Rane. E poi c’è Edimburgo, luogo di origine dell’artista e prima città a ospitare la mostra nel 2011, in occasione della celebrazione dei 400 anni della traduzione della Bibbia di Re Giacomo.
E a dominare i collage presenti, Golgotha, la grande scultura dedicata alla crocefissione e al calvario di Cristo: un omaggio laico all’arte religiosa, che vi emozionerà, prescindere dal vostro rapporto con la fede.
Precoius Light è aperta dal 24 aprile al 28 giugno, potete acquistare i biglietti qui, e seguire la mostra su Twitter e Instagram: vi consigliamo di “visitare” i profili, i quali propongono una particolare navigazione social delle opere, che possono così essere esplorate, condivise e commentate in tutti i loro particolari. E per condividere la vostra esperienza: #PreciousLightTorino.
Per maggiori info: preciouslighttorino.com
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