“Look into the mirror, at yourself
Don’t you like you?
Cause I like you”
Ragazze che si specchiano nello schermo del primo piano, rivolgendo la propria immagine al “great beyond” mediatico.
Ragazze giovani e vecchie, morbide e spigolose, esposte al limbo bianco e alle aspettative dell’omologazione.
Colbie Caillat vuole stare con loro, sciogliendo il canto in un inno di liberazione: nel videoclip di Try i trucchi cadono come foglie secche, si staccano extension e ciglia finte, si levano le parrucche, si azzerano i filtri di Photoshop.
Nel 2006 lo spot Dove Evolution diede uno scossone all’estetica pubblicitaria: il primo piano di una ragazza “normale” viene trasformato con luci, cosmetici e postproduzione fino ad essere pronto per una gigante affissione stradale.
Se da entrambi i video emerge il contrasto tra bellezza spontanea e artificiale, le sensazioni evocate differiscono fortemente.
Mostrando la realtà che precede la messa in scena, Dove Evolution disillude, rimanendo un monito per lo spettatore.
Viceversa Try, concepito come un makeup tutorial al contrario, allestisce una rivelazione di bellezza, offrendo a chi guarda un fiore fresco di autenticità.
Altri ritratti elaborati qui.
artificio beauty bellezza campagna pubblicitaria Colbie Caillat donna dove evolution makeup musica naturale photoshop spot trucco Try videoclip