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Viviamo nell’era della comunicazione
sempre ON, e noi siamo qui per guidarvi
attraverso questo intricato labirinto.
che creano contenuto
I dispositivi sono solo finestre,
ma il vero potere è il contenuto.
Creiamo connessioni significative
attraverso contenuti rilevanti.
che guardano al futuro
Il futuro della comunicazione è
personalizzato e basato sui dati.
Siamo pronti a plasmare
questo futuro con etica e innovazione
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“A me piace stare in cucina…” è una frase che i creativi dicono spesso.
Vuol dire stare in reparto, con gli altri, a disegnare, scrivere, pensare… insomma: Lavorare.
In HUB09 la cucina è sempre aperta, col suo menù fatto di persone e delle loro storie. L’agenzia è questo:
un luogo dove culture e percorsi diversi s’incontrano e si confrontano cercando di creare tutti i giorni qualcosa di nuovo.
Un pezzo di carne adatta allo scopo da circa 1,5 Kg
Sedano
Carote
Cipolle
Vino rosso di ottima qualità
Una pentola di ghisa
Iniziate a fare lo stracotto solo se avete due cose: una casseruola in ghisa e un macellaio di cui vi fidate.
La carne di bovino che consiglio è il pezzo della vena, la cui base anatomica è fatta da due muscoli: quello sottospinoso e il muscolo piccolo rotondo. Se ben cotto non chiamerà il coltello per essere servito. Un pezzo del peso di un chilo e mezzo è perfetto.
Tritate finemente una cipolla, una carota e una costa di sedano....
Iniziate a fare lo stracotto solo se avete due cose: una casseruola in ghisa e un macellaio di cui vi fidate.
La carne di bovino che consiglio è il pezzo della vena, la cui base anatomica è fatta da due muscoli: quello sottospinoso e il muscolo piccolo rotondo. Se ben cotto non chiamerà il coltello per essere servito. Un pezzo del peso di un chilo e mezzo è perfetto.
Tritate finemente una cipolla, una carota e una costa di sedano. Mettete olio extravergine d’oliva, una noce di burro nella casseruola e accendete il fuoco, quando il burro sarà fuso versate il trito. Aggiungete due spicchi d’aglio incisi e tre foglie d’alloro, poi aspettate i 2 minuti necessari affinché la cipolla ammorbidisca a dovere.
E’ il momento della carne: appoggiatela delicatamente sul soffritto, alzate il fuoco, e datele il tempo di dorare, girandola aiutandovi con strumenti di legno. Ci vorranno circa 15 minuti. Non dimenticate di salare e pepare a dovere.
Nel frattempo avrete preparato del brodo vegetale in una pentola a parte: acqua, un pizzico di sale grosso, sedano, due carote e una cipolla saranno sufficienti.
La carne è pronta per essere innaffiata con mezzo litro di nebbiolo. Non mi soffermo sulla scelta del vino anche se, capirete, è fondamentale che sia di ottima qualità. Se, durante la cottura dello stracotto, non vi verrà voglia di bere i due bicchieri rimasti nella bottiglia, c’è qualcosa che non funziona in lui o in voi.
Appena versato il vino sulla carne, abbassate il fuoco al minimo e lasciate cuocere circa 10 minuti girando il pezzo un paio di volte.
Ora unite il brodo alla carne: la parte liquida dovrà quasi coprire quella solida. Spolverate ancora di pepe e controllate che la fiamma sia al minimo.
Adesso chiudete col coperchio la casseruola, cercando di sigillarla. Personalmente uso un pezzo di carta da forno che fisso con uno spago tra la casseruola e il coperchio.
A questo punto non vi resta che aspettare, perché per circa tre ore non avrete nulla da fare, se non preparare un contorno. Consiglio un purè di patate, cremoso e ricco di burro.
Normalmente non ho la curiosità di guardare il pezzo mentre cuoce, ma se proprio siete ansiosi, potete controllare un paio di volte che tutto vada bene e, soprattutto, che la parte liquida sia sufficiente.
Se la casseruola è di buona ghisa e riuscite a sigillarla a dovere, potete anche protrarre la cottura per un’ora aggiuntiva. Non accadrà nulla, se non che la carne si disfacerà ancor meglio non appena verrà toccata.
La salsa di cottura trasformerà il vostro purè in qualcosa di indimenticabile.
250 g di linguine
20-30 pomodorini datterini
una decina di acciughe
olio EVO
aglio
cipolle di Tropea
pan grattato
sale grigio
Tagliare a pezzi piccoli e poi passare con la mezzaluna i datterini.
Tagliare con la mezzaluna le acciughe
Mischiare pomodorini e acciughe aggiungendo un po’ di olio extra-vergine.
Preparare in una padella grande un soffritto con aglio e cipolla rossa di Tropea.
Cuocere al dente e scolare bene le linguine, versarle in padella, aggiungere pomodorini e acciughe mischiati e fare saltare per bene.
Per ultimo aggiun...
Tagliare a pezzi piccoli e poi passare con la mezzaluna i datterini.
Tagliare con la mezzaluna le acciughe
Mischiare pomodorini e acciughe aggiungendo un po’ di olio extra-vergine.
Preparare in una padella grande un soffritto con aglio e cipolla rossa di Tropea.
Cuocere al dente e scolare bene le linguine, versarle in padella, aggiungere pomodorini e acciughe mischiati e fare saltare per bene.
Per ultimo aggiungere olio, pan grattato e un po’ di sale grigio.
Mescolare e servire!
lonza di maiale spessa 1cm
maionese
panna acida
formaggio emmental
cipolle
sale
pepe
olio di girasole
Si tratta di una variante della ricetta russa “Veal Orloff”, così chiamata in onore del Conte Orlov, ambasciatore russo a Parigi nel Settecento.
Invece della carne di vitello, questa versione della famiglia Turishina è preparata con carne di maiale.
Battere le fette di lonza su entrambi i lati, anche facendo delle piccole incisioni con il coltello.
Salare e pepare ogni fetta a piacere.
Oliare una teglia da forno con ...
Si tratta di una variante della ricetta russa “Veal Orloff”, così chiamata in onore del Conte Orlov, ambasciatore russo a Parigi nel Settecento.
Invece della carne di vitello, questa versione della famiglia Turishina è preparata con carne di maiale.
Battere le fette di lonza su entrambi i lati, anche facendo delle piccole incisioni con il coltello.
Salare e pepare ogni fetta a piacere.
Oliare una teglia da forno con l’olio di girasole o se preferite una versione più occidentale con olio di oliva.
Disporre le fette di lonza sul fondo della teglia.
Tagliare la cipolla a mezze rondelle e coprire ogni pezzo di carne in modo da creare un unico strato di cipolla.
Mischiare insieme maionese e panna acida (in alternativa yogurt bianco): con questa salsa coprire completamente la carne.
Chiudere la teglia con una grattugiata uniforme di emmental, a grosse scaglie.
Infornare in forno preriscaldato a 200 gradi per circa quaranta minuti – un’ora.
Se il formaggio si scurisce in fretta, coprire con carta stagnola.
Quando è pronto servire con contorno di patate bollite, condite con un pizzico di burro e una spolverata di aneto.
Prijatnogo appetita!
5 tuorli d’uovo
400 g di zucchero semolato
500 g latte fresco intero
300 g Marsala secco (non all’uovo)
200 g di alcol a 95° per liquori
1 stecca di vaniglia
Fa bollire il latte con la stecca di vaniglia per 5 min., poi spegni e aggiungi 200 g di zucchero e lascia raffreddare.
Quando il latte è freddo, monta i tuorli d’uovo con i restanti 200 g di zucchero. Aggiungi il Marsala e l’alcol continuando a montare. Filtra il latte con un colino, poi aggiungilo allo zabaione liquoroso e mescola ancora.
Filtra con una garza da farmacista oppure con colino a maglia sottile. Imbottiglia aiutando...
Fa bollire il latte con la stecca di vaniglia per 5 min., poi spegni e aggiungi 200 g di zucchero e lascia raffreddare.
Quando il latte è freddo, monta i tuorli d’uovo con i restanti 200 g di zucchero. Aggiungi il Marsala e l’alcol continuando a montare. Filtra il latte con un colino, poi aggiungilo allo zabaione liquoroso e mescola ancora.
Filtra con una garza da farmacista oppure con colino a maglia sottile. Imbottiglia aiutandoti con un imbuto.
Conserva ben tappato in frigo e filtralo un’altra volta prima di servirlo.
200gr di farina di ceci (buona non risparmiamo sulla farina)
530gr di acqua
Sale (a piacere ma meglio un pizzico in più)
Olio extravergine d’oliva (abbondante e di qualità)
1/2 cipolla
5/6 Pomodorini Pachino (quindi siciliani)
qualche cappero non salato
2 cucchiai di olive denocciolate (pugliesi. Occhio alla regionalità)
80gr di feta sbriciolata
Amalgamare bene la farina all’acqua, al sale e ad un goccio di olio (si può anche setacciare la farina). far riposare 10 minuti e poi amalgamare nuovamente. Ripetere un paio di volte. Versare l’impasto in una teglia con abbondante olio sul fondo.
A parte far saltare a fuoco vivace la cipolla i pomodorini e le olive (5 /7 minuti)
Unire le verdure all’impasto aggiungere la feta e cuocere in forno statico preriscaldato a 250 gradi pe...
Amalgamare bene la farina all’acqua, al sale e ad un goccio di olio (si può anche setacciare la farina). far riposare 10 minuti e poi amalgamare nuovamente. Ripetere un paio di volte. Versare l’impasto in una teglia con abbondante olio sul fondo.
A parte far saltare a fuoco vivace la cipolla i pomodorini e le olive (5 /7 minuti)
Unire le verdure all’impasto aggiungere la feta e cuocere in forno statico preriscaldato a 250 gradi per 20-25 minuti (no ventilato… che diventano suola).
Da accompagnarsi con un frizzante rosè di nebbiolo.
2 faraone medie
1 litri di panna di latteria (la fiur!)
1 cucchiaio di olio
1 noce di burro
sale
uno spruzzo di vino bianco
Dividere le faraone in quarti o in ottavi, farle rosolare in olio e burro in un tegame e bagnare con il vino bianco.
Scolare i pezzi rosolati e metterli da parte, buttare via il sugo grasso prodotto in cottura.
Riporre i pezzi di faraona in padella e coprirli con la fiur.
A fuoco lentissimo e coperto far cuocere per 40/60 minuti, aggiungendo fiur e nel caso un po’ di latte.
I miei bisnonni Nonnina e Nonnaccio Riv...
Dividere le faraone in quarti o in ottavi, farle rosolare in olio e burro in un tegame e bagnare con il vino bianco.
Scolare i pezzi rosolati e metterli da parte, buttare via il sugo grasso prodotto in cottura.
Riporre i pezzi di faraona in padella e coprirli con la fiur.
A fuoco lentissimo e coperto far cuocere per 40/60 minuti, aggiungendo fiur e nel caso un po’ di latte.
I miei bisnonni Nonnina e Nonnaccio Rivella si sposarono in fretta e furia il 24 dicembre 1916 (ottenendo tutte le dispense dalla curia). Lei aveva 18 anni e lui 19 e doveva partire per il fronte! Il papà di lui, 150 kg e amante della buona cucina, organizzò il ricevimento al Ristorante La Dogana Vecchia in via Corte d’Appello. Voleva far servire ai suoi ospiti la sua Faraona alla fiur e passò due giorni nelle cucine insieme ai cuochi.
Il piatto ebbe talmente tanto successo che il cuoco chiese il permesso di inserirla nel menu del ristorante.
Per il ripieno:
1,5 kg di cipolle rosse tipiche di Acquaviva delle Fonti (in alternativa cipolle bianche, ma si perde molto)
1 cucchiaio di ricotta forte (shkuanda: piccante)
olio extravergine
un cucchiaio abbondante di pecorino pugliese grattugiato
1 uovo
Per la sfoglia:
1/2 kg di farina di grano tenero
100ml di olio di oliva
mezzo cucchiaio di sale
1 bicchiere di acqua fredda
Procedimento per la farcia:
Cuocere coperte le cipolle fatte a fette sottili con olio e sale fino a quando il liquido che fuoriesce non sia completamente assorbito, farle raffreddare e quindi aggiungere la ricotta forte, il pecorino, l’uovo, il pomodoro e il filetto di acciuga fino ad avere un amalgama perfetto.
Per la sfoglia:
Disporre la farina a fontana, aggiungere olio al centro, il bicchiere di acqua fredda e i...
Procedimento per la farcia:
Cuocere coperte le cipolle fatte a fette sottili con olio e sale fino a quando il liquido che fuoriesce non sia completamente assorbito, farle raffreddare e quindi aggiungere la ricotta forte, il pecorino, l’uovo, il pomodoro e il filetto di acciuga fino ad avere un amalgama perfetto.
Per la sfoglia:
Disporre la farina a fontana, aggiungere olio al centro, il bicchiere di acqua fredda e impastare.
Dividere in due parti uguali: una parte stenderla in una teglia con bordo alto e unta di olio, riempirla con la farcia, stendervi sopra la seconda parte e pizzicare i bordi. Cospargerla con un filo d’olio e punzecchiarla con una forchetta.
Mettere in forno già caldo a 200 gradi fino a quando la parte superiore del calzone non sia ben cotta.
Gustare il tutto con un buon vino primitivo di Gioia del Colle.
½ kg di coscia di pollo
3 etti di fegato
120 gr di panna liquida da cucina
marsala
2 cucchiai di cognac
burro
cipolla
alloro
rosmarino
salvia
limone
Lessare la coscia di pollo, fino a farla ben cotta.
Prendere il fegato, passarlo in pentola con burro, cipolla, alloro, rosmarino e salvia. Quando colorito coprire con il marsala.
Frullare la coscia di pollo e il fegato insieme, aggiungere la panna, i 2 cucchiai di cognac e 2 gocce di limone.
Disporre in uno stampo da plumcake e conservare in frigorifero.
...Lessare la coscia di pollo, fino a farla ben cotta.
Prendere il fegato, passarlo in pentola con burro, cipolla, alloro, rosmarino e salvia. Quando colorito coprire con il marsala.
Frullare la coscia di pollo e il fegato insieme, aggiungere la panna, i 2 cucchiai di cognac e 2 gocce di limone.
Disporre in uno stampo da plumcake e conservare in frigorifero.
400 g di fregola
500 g di arselle o vongole veraci
1 bottarga di muggine (o 50 g di quella grattuggiata)
3/4 pomodorini Camone
1/2 bicchiere di Vernaccia
1 foglia di alloro fresco
1 spicchio di aglio
1 pezzetto di peperoncino
prezzemolo
olio extra vergine di oliva
sale q.b.
In una larga padella profumate l’olio (circa 4 cucchiai) con l’aglio, il peperoncino e la foglia di alloro (se vi piace) che toglierete appena avranno preso colore.
Aggiungete le vongole e dopo 1 minuto a fiamma vivace, bagnate con il vino e fate evaporare.
A questo punto unite i pomodorini tagliati a piccoli pezzi e fate cuocere il tutto a fuoco lento per 2/3 minuti max(Le vongole non devono rinsecchirsi).
Gratt...
In una larga padella profumate l’olio (circa 4 cucchiai) con l’aglio, il peperoncino e la foglia di alloro (se vi piace) che toglierete appena avranno preso colore.
Aggiungete le vongole e dopo 1 minuto a fiamma vivace, bagnate con il vino e fate evaporare.
A questo punto unite i pomodorini tagliati a piccoli pezzi e fate cuocere il tutto a fuoco lento per 2/3 minuti max(Le vongole non devono rinsecchirsi).
Grattuggiate un po’ di bottarga e spegnete il fuoco.
Nel frattempo avrete portato ad ebollizione 3 litri di acqua che salerete abbondantemente e nella quale lesserete la fregola per 8 minuti.
Scolatela (conservate un mestolo di acqua di cottura) e versatela nella padella con tutti gli altri ingredienti.
Mantecate con cura con un mestolo di legno e, a fuoco molto lento, completate la cottura della fregola, circa un 10/12 minuti (fino a raggiungere la cottura desiderata), aggiungendo, a poco a poco e se necessario, l’acqua di cottura della pasta tenuta da una parte.
Terminate con una abbondante ed ulteriore grattugiata di bottarga, con un ciuffo di prezzemolo finemente tritato e con un filo di olio.
E’ bene sapere che la fregola e una tipica pasta sarda oggi reperibile ovunque nei negozi ben forniti.
Consigli e suggerimenti:
1) Per i puristi al posto dell’acqua per far bollire la fregola si dovrebbe usare un buon brodo di pesce, precedentemente preparato!.
2) Le vongole, prima di essere utlizzate, vanno selezionate togliendo quelle rotte o aperte; quindi vanno lasciate spurgare per circa un’ora in acqua con un pizzico di sale grosso.
320 g di riso Carnaroli o Arborio
1 litro di brodo di carne (o vegetale)
100 g di guanciale a listarelle
1 bustina di zafferano
100 ml di vino bianco secco
1 cipolla piccola tritata
50 g di burro
50 g di parmigiano reggiano grattugiato
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale q.b.
Pepe q.b.
Porta a ebollizione il brodo, aggiungi lo zafferano e tienilo caldo.
In una casseruola, rosola il guanciale a listarelle con l’olio fino a che diventa croccante, poi mettilo da parte.
Nella stessa casseruola, aggiungi metà del burro e la cipolla tritata, facendola appassire a fuoco basso.
Aggiungi il riso e tostalo per 2-3 minuti, mescolando, quindi sfuma con il vino bianco e lascia evaporare l’alcol.
Cuoc...
Porta a ebollizione il brodo, aggiungi lo zafferano e tienilo caldo.
In una casseruola, rosola il guanciale a listarelle con l’olio fino a che diventa croccante, poi mettilo da parte.
Nella stessa casseruola, aggiungi metà del burro e la cipolla tritata, facendola appassire a fuoco basso.
Aggiungi il riso e tostalo per 2-3 minuti, mescolando, quindi sfuma con il vino bianco e lascia evaporare l’alcol.
Cuoci il riso aggiungendo il brodo caldo un mestolo alla volta, mescolando continuamente.
Quando il riso è al dente, spegni il fuoco, aggiungi il burro rimanente, il parmigiano e il guanciale croccante.
Mescola bene, aggiusta di sale e pepe, e lascia riposare per un paio di minuti prima di servire.
180 g riso Carnaroli
1 l brodo vegetale
15 g bottarga (esclusivamente quella da grattugiare fresca!)
1 spicchio d’aglio
1/4 bicchiere vino bianco secco
q.b. olio extravergine d’oliva
q.b. erba cipollina
q.b. sale
q.b. peperoncino
Se siete amanti dei risotti e delle loro declinazioni “marittime”, non potete non provare questa ricetta, semplicissima ma di sicuro risultato!
Come per tutti i risotti la ricetta inizia, in teoria, con la preparazione del brodo, che in questo caso deve essere vegetale. Mettete quindi una costa di sedano, una cipolla e una carota in circa 3 litri e mezzo di acqua. Una volta a bollore lasciatelo lì per tutto il tempo che vole...
Se siete amanti dei risotti e delle loro declinazioni “marittime”, non potete non provare questa ricetta, semplicissima ma di sicuro risultato!
Come per tutti i risotti la ricetta inizia, in teoria, con la preparazione del brodo, che in questo caso deve essere vegetale. Mettete quindi una costa di sedano, una cipolla e una carota in circa 3 litri e mezzo di acqua. Una volta a bollore lasciatelo lì per tutto il tempo che volete, poi passatelo in un colino.
Se il tempo a vostra disposizione è molto limitato o semplicemente non avete voglia di farlo in casa, potete usare il brodo pronto che trovate in commercio.
Mettete sul fuoco una pentola dai bordi alti e fatela scaldare per bene, versate dentro il riso e giratelo continuamente per tostarlo. Continuate a muoverlo per evitare che si bruci; quando i chicchi saranno ben caldi versate il vino e fate evaporare per bene l’alcool.
A questo punto procedete con la classica cottura da risotto, aggiungendo brodo bollente pian piano, senza mai annegare completamente i chicchi (vogliamo un risotto, non un riso bollito!!)
Nel frattempo in un pentolino a fuoco basso mettete l’olio, con il peperoncino e l’aglio. Fatelo andare pian piano, affinchè l’olio si insaporisca, ma attenzione a non bruciare nulla…
Una volta che il risotto sarà arrivato a cottura togliete la pentola dal fuoco e aggiungete l’olio (togliete il peperoncino e l’aglio prima) mescolando bene, in questo modo procederete alla mantecatura aggiungendo la parte grassa che fino ad ora non era presente nel piatto.
Grattugiate una bella dose di bottarga (di solito io uso quella di muggine) e godetevi l’esplosione di profumo che si libererà. Spezzettate o tagliuzzate l’erba cipollina e mescolate ancora una volta.
Assaggiate e regolate di sale, questo passaggio tenetelo per ultimo, perchè la bottarga tende a essere già bella salata di suo.
Lasciate riposare 1 minuto e servite.
In tavola portate anche la bottarga intera e la grattugia, così che ognuno dei commensali possa aggiungerne a suo gusto!
Questo risotto chiama un vino bianco, meglio se sardo; andate su un buon Vermentino di Gallura e non sbaglierete mai… Buon appetito!
4 uova
5 etti di mascarpone
1 moka da 6 molto ristretta (zuccherarla leggermente)
cioccolato in polvere
marsala 1/2 bicchiere
6 cucchiai di zucchero
savoiardi di pasticceria
Montare i tuorli d’uovo con lo zucchero.
Montare a neve 4 albumi, versarli con i tuorli e sbattere, aggiungere 5 etti di mascarpone e amalgamare.
Intingere velocemente i savoiardi nel caffè e nel marsala.
Fare due strati di savoiardi e coprirli con l’impasto.
Infine cospargere con il cacao in polvere con un colino e gustarlo!
...Montare i tuorli d’uovo con lo zucchero.
Montare a neve 4 albumi, versarli con i tuorli e sbattere, aggiungere 5 etti di mascarpone e amalgamare.
Intingere velocemente i savoiardi nel caffè e nel marsala.
Fare due strati di savoiardi e coprirli con l’impasto.
Infine cospargere con il cacao in polvere con un colino e gustarlo!
4 zucchine bianche
4 fette di pane raffermo (meglio se è quello casereccio)
4 cucchiai di pecorino grattugiato
olio extravergine d’oliva qb
aceto di vino bianco qb
foglioline di menta qb
peperoncino qb
Si inizia lavando bene le zucchine e affettandole a rondelle non troppo sottili, anche dette “a rota ‘e carro“.
E poi? Poi si prende una bella padella e si friggono per un paio di minuti. Anche perché se no che fai le grigli? Eh no che pare brutto.
A seguire bisogna sbriciolare le fette di pane raffermo in un piatto, aggiungere il pecorino grattugiato, il peperoncino, le foglioline di menta, l’olio e l’...
Si inizia lavando bene le zucchine e affettandole a rondelle non troppo sottili, anche dette “a rota ‘e carro“.
E poi? Poi si prende una bella padella e si friggono per un paio di minuti. Anche perché se no che fai le grigli? Eh no che pare brutto.
A seguire bisogna sbriciolare le fette di pane raffermo in un piatto, aggiungere il pecorino grattugiato, il peperoncino, le foglioline di menta, l’olio e l’aceto.
Infine, si versa il composto sulle zucchine e si “mescia” tutto.
Lasciare riposare la sauza prima di servire così diventa più saporita.
Ah che cosa fina!
Per la besciamella:
½ litro di latte
100gr di farina bianca
200gr di burro
sale q.b
NB: questa besciamella ha una consistenza più solida rispetto alla classica, per far amalgamare meglio il formaggio
Per la toma:
utilizzare 2/3 tipi diversi di tome “locali” (se possibile delle Valli di Lanzo 😉), mixare toma stagionata e toma fresca
Tagliare finemente in piccoli tocchetti 500gr di toma
A besciamella calda uniamo la toma e facciamo amalgamare piano piano
Nel frattempo, montiamo a neve 4 albumi con un pizzico di sale
Quando la besciamella è tiepida uniamo anche gli albumi e mescoliamo dal basso verso l’alto
Prendiamo le cocotte, le imburriamo e fissiamo con pangrattato. Questo serve per non far attaccare il soufflé in cottura
Versiamo il ...
Tagliare finemente in piccoli tocchetti 500gr di toma
A besciamella calda uniamo la toma e facciamo amalgamare piano piano
Nel frattempo, montiamo a neve 4 albumi con un pizzico di sale
Quando la besciamella è tiepida uniamo anche gli albumi e mescoliamo dal basso verso l’alto
Prendiamo le cocotte, le imburriamo e fissiamo con pangrattato. Questo serve per non far attaccare il soufflé in cottura
Versiamo il nostro impasto e mettiamolo in forno a 180 gradi per 10 min.
Appena uscito dal forno sembrerà una nuvola ❤️
1 kg di zucchine
4 uova
4 fettine impanate (di pollo o di vitello)
2 cipolle (ingrediente facoltativo)
4 spicchi di aglio
1 mazzetto di salvia
aceto di vino (1/2 bicchieri, dipende dall’acidità)
acqua (6 bicchieri)
olio di semi di arachide.
Tagliare in due le zucchine e poi a pezzi non troppo sottili, asciugare con un canovaccio, friggere in olio caldo, scolare e mettere i pezzettoni di zucchine in un recipiente capiente, salare quanto basta.
Nello stesso olio friggere le uova (tipo occhio di bue, a metà cottura capovolgerle in modo che il tuorlo sia coperto dall’albume).
Cambiare olio e friggere le fettine di carne. In un’altra padella (se piacciono) friggere le cip...
Tagliare in due le zucchine e poi a pezzi non troppo sottili, asciugare con un canovaccio, friggere in olio caldo, scolare e mettere i pezzettoni di zucchine in un recipiente capiente, salare quanto basta.
Nello stesso olio friggere le uova (tipo occhio di bue, a metà cottura capovolgerle in modo che il tuorlo sia coperto dall’albume).
Cambiare olio e friggere le fettine di carne. In un’altra padella (se piacciono) friggere le cipolle affettate, salare il tutto.
Aggiungere uova, carne e cipolle nella terrina delle zucchine.
In una pentola preparare il ‘brusch’: mettere a bollire in acqua e aceto (in genere io uso 3/4 parti di acqua e 1 parte di aceto) gli spicchi di aglio e la salvia. Il grado di acidità del ‘ brusch’ dipende dai gusti personali, vi consiglio di assaggiare a freddo e adeguare al proprio palato aggiungendo acqua o aceto.
Bollire per qualche minuto e poi versare nella terrina sui fritti.
Lasciare raffreddare, mettere in frigo e mangiare dal giorno successivo.
Si conservano per alcuni giorni.
Buon appetito!
Per la pastella:
6 uova
circa 450g di farina
1 cucchiaino di sale (anche di più, la pastella deve essere ben salata perché le melanzane sono solitamente dolci)
Per la parmigiana:
6 melanzane grandi
almeno 1 litro di passata (una bottiglia e mezza, magari passata rustica)
1 etto e mezzo o più di prosciutto cotto
300g di mozzarella o un formaggio filante qualsiasi (preferibilmente Galbanino)
150g (almeno) di parmigiano reggiano
basilico
olio di semi di girasole per friggere le melanzane
E’ una ricetta poco rigorosa perché è di mia madre, che non usa bilance e misura quasi tutto “a occhio”. Le dosi sono abbondanti, male che vada se avanza qualche melanzana fritta la si mangia con un po’ di pane e via.
La ricetta è per una teglia bella grande di parmigiana a due strati, oppure a tre strati in una teglia media.
Per fare la pastella si sbattono le uova e si unisce pian piano la farina e poi il sale....
E’ una ricetta poco rigorosa perché è di mia madre, che non usa bilance e misura quasi tutto “a occhio”. Le dosi sono abbondanti, male che vada se avanza qualche melanzana fritta la si mangia con un po’ di pane e via.
La ricetta è per una teglia bella grande di parmigiana a due strati, oppure a tre strati in una teglia media.
Per fare la pastella si sbattono le uova e si unisce pian piano la farina e poi il sale. Il composto deve risultare non troppo liquido, nel caso si aggiunge un po’ di farina in più. Viceversa, se il composto dovesse venire risultare troppo denso, basta aggiungere un po’ d’acqua.
Si friggono quindi le melanzane tagliate a fette in olio ben caldo dopo averle passate da entrambi i lati nella pastella. Le fette possono essere sottili o meno, dipende dai gusti. E’ importante avere un piatto in cui far scolare le melanzane dopo averle passate nella pastella. Le si fa scolare giusto qualche secondo e poi le si getta nell’olio caldo.
Per la preparazione del sugo, si prepara un soffritto con olio d’oliva e cipolla in cui si cuoce la passata per una decina di minuti. Nella passata durante la cottura si aggiunge un po’ di sale, quanto basta. A fine cottura si aggiungono due foglioline di basilico.
Una volta che il sugo e le melanzane sono pronti, si unge il fondo della teglia con del sugo, si crea lo strato di melanzane, si aggiunge una spolverata (generosa) di parmigiano, poi si aggiunge la metà (se è a due strati, un terzo se gli strati sono tre) del prosciutto spezzettato grossolanamente e sempre la metà (o un terzo) del formaggio o mozzarella a dadini. Si cosparge la superficie dello strato di sugo, si aggiungono un paio di foglie di basilico e si ricrea un altro strato come il precedente.
Sopra l’ultimo strato si versa del sugo e si spolverizza ancora del parmigiano.
La parmigiana va cotta in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti, 25 al massimo, comunque fino a che non raggiunge la giusta doratura.
Dopo la cottura la teglia va tirata fuori dal forno e lasciata raffreddare per almeno 5 minuti prima di servire.
Un buon digestivo, dopo la parmigiana, è sempre una buona idea.
5 hg di zucchini o cardi
5 hg di spinaci
5 hg di carote
6 uova
0,5 hg burro (o olio)
0,5 hg parmigiano
per la béchamel (si può acquistare già pronta)
0,5 hg burro
0,5 hg farina
5 hg di latte
noce moscata
pepe
sale
Stufare le verdure con poco olio (o burro) e sale (al dente) separatamente in modo che risultino molto asciutte.
Preparare una béchamel non molto lenta (fondere il burro, abbrustolirvi la farina, unire il latte, cuocere per 8-10’ ) e distribuirla in 3 ciotole, aggiungervi le verdure, le uova intere, il parmigiano, un po’ di pepe e di noce moscata e poi o frullare.
Foderare con carta da forno uno stampo da soufflé (basta anche un...
Stufare le verdure con poco olio (o burro) e sale (al dente) separatamente in modo che risultino molto asciutte.
Preparare una béchamel non molto lenta (fondere il burro, abbrustolirvi la farina, unire il latte, cuocere per 8-10’ ) e distribuirla in 3 ciotole, aggiungervi le verdure, le uova intere, il parmigiano, un po’ di pepe e di noce moscata e poi o frullare.
Foderare con carta da forno uno stampo da soufflé (basta anche un cerchietto sul fondo) o imburrare + pangrattato, mettere i 3 composti freddi in strati uniformi (spinaci, poi carote, poi zucchini), coprire con stagnola bucherellata, infornare (forno caldo) a bagno-maria per 1 h circa a 200°.
Togliere la stagnola e verificare la cottura, se è il caso far asciugare coperto ancora per 10’ – 15’.
Rovesciare tiepido su un piatto da portata un po’ largo.
Da servire con:
Crema di formaggio e funghi
1 cucchiaio di farina
1 grossa noce di burro
1 tazza di latte
2 hg taleggio (o fontina d’Aosta o castelmagno)
funghi porcini al burro tritati
Crema di peperoni e pomodori
Pomodori freschi frullati
Peperoni rossi arrostiti pelati e frullati
1 tuorlo d’uovo crudo
béchamel fatta con brodo di verdura + parmigiano + basilico fresco
500 g di fesa di vitello tritata
2 uova
50 g di burro
2 cucchiai d’olio
1-2 cucchiai di pangrattato
1 cipolla
1 carota
sedano
farina
sale
pepe
In una ciotola amalgamare la carne con il prosciutto tritato, le uova sbattute, il sale e il pepe. Aggiustare la consistenza con 1-2 cucchiai di pangrattato.
Fare una sorta di palla e, infarinandola, darle una forma allungata. In un tegame scaldare burro e olio, insaporire con un trito di cipolla, carota e sedano, adagiare il polpettone nel recipiente e farlo dorare da tutte le parti.
Coprire e lasciare cuocere piano per un̵...
In una ciotola amalgamare la carne con il prosciutto tritato, le uova sbattute, il sale e il pepe. Aggiustare la consistenza con 1-2 cucchiai di pangrattato.
Fare una sorta di palla e, infarinandola, darle una forma allungata. In un tegame scaldare burro e olio, insaporire con un trito di cipolla, carota e sedano, adagiare il polpettone nel recipiente e farlo dorare da tutte le parti.
Coprire e lasciare cuocere piano per un’ora circa. A un certo punto bisogna girarlo (momento cruciale per mia nonna perché aveva sempre paura di romperlo!). Nel caso sia molto grande, tagliarlo a metà e girarlo separatamente. Ovviamente per darci un gusto un po’ più casereccio, sfumare con vino a bianco quanto basta! 🙂
La versione di mia nonna non presenta – come tutti i polpettoni – la salsina di carote in accompagnamento – ma meglio una buona purea di patate.
Evviva le nonne
8 fette di pane in cassetta
4 mozzarelle da 100 g ciascuna
4 uova
pangrattato q.b.
sale q.b.
olio di semi di girasole q.b.
Per preparare la Mozzarella in Carrozza, iniziate schiacciando le fette di pane in cassetta con le mani fino a renderle ben piatte.
Tagliate poi le mozzarelle a fettine sottili e disponetele su metà delle fette di pane, aggiungendo un pizzico di sale su ciascuna. Lasciate liberi i bordi delle fette per facilitare la chiusura.
Coprite ogni fetta di pane e mozzarella con un’altra fetta di pane, formando dei panini, e sigillat...
Per preparare la Mozzarella in Carrozza, iniziate schiacciando le fette di pane in cassetta con le mani fino a renderle ben piatte.
Tagliate poi le mozzarelle a fettine sottili e disponetele su metà delle fette di pane, aggiungendo un pizzico di sale su ciascuna. Lasciate liberi i bordi delle fette per facilitare la chiusura.
Coprite ogni fetta di pane e mozzarella con un’altra fetta di pane, formando dei panini, e sigillate bene i bordi premendo con le dita per evitare che la mozzarella fuoriesca durante la cottura.
In una ciotola ampia, sbattete le uova con un pizzico di sale. Immergete ogni panino nell’uovo sbattuto, assicurandovi che sia completamente coperto.
Successivamente, passate i panini in abbondante pangrattato, girandoli su ogni lato, per garantire una copertura uniforme e assicurandovi che i bordi siano ben sigillati. Lasciate riposare i panini impanati in frigorifero per circa dieci minuti, in modo che si compattino.
Nel frattempo, scaldate abbondante olio di semi di girasole in una pentola.
Quando l’olio è ben caldo, friggete le Mozzarelle in Carrozza, girandole di tanto in tanto fino a quando non saranno dorate e croccanti.
Scolatele su carta assorbente per eliminare l’eccesso di olio e lasciatele raffreddare per un minuto prima di servirle.
Buon appetito!
Ingredienti per la bagna:
Aglio
Olio EVO
Acciughe sotto sale
Verdure di accompagnamento:
Topinambur crudo
Cipolle al forno
Cardo gobbo crudo
Finocchio crudo
Peperoni gialli e rossi crudi
Peperoni gialli e rossi cotti al forno e privati della pelle
Cavolo verza crudo
Sedano crudo
Patata lessa
La scelta della quantità del numero di teste d’aglio da utilizzare dipende esclusivamente dal numero dei commensali: si mette una testa d’aglio intera a persona, più una o due per la pentola. Queste ultime parole possono risultare molto strane, ma hanno una spiegazione logica. Mia nonna diceva sempre che anche la pentola aveva diritto a una porzione di bagna, maniera carina per dire che la testa d’aglio in più serviva per abb...
La scelta della quantità del numero di teste d’aglio da utilizzare dipende esclusivamente dal numero dei commensali: si mette una testa d’aglio intera a persona, più una o due per la pentola. Queste ultime parole possono risultare molto strane, ma hanno una spiegazione logica. Mia nonna diceva sempre che anche la pentola aveva diritto a una porzione di bagna, maniera carina per dire che la testa d’aglio in più serviva per abbondare nel caso in cui la bagna càuda si fosse attaccata al fondo della pentola. Per esperienza di famiglia, è comunque sempre meglio abbondare con le quantità, difficilmente la bagna càuda di nonna Emilia avanzerà.
La bagna càuda deve essere rigorosamente fatta in una pentola di coccio. Si inizia pulendo l’aglio e tagliando gli spicchi a pezzi in maniera grossolana. La ricetta originale della nonna prevedeva che non venisse tolta l’anima agli spicchi d’aglio, procedimento che tuttavia è caldamente consigliato per cercare di puzzare un po’ meno nei giorni successivi.
Dopo aver tagliato l’aglio, si passa alla pulitura delle acciughe sotto sale. La quantità consigliata è di circa 60 grammi per ogni commensale. Privare le acciughe della lisca centrale e sciacquarle molto bene sotto l’acqua tiepida in modo tale da eliminare ogni traccia di sale dai filetti: in questo modo l’intera preparazione non risulterà eccessivamente salata, e gustosa al punto giusto. Una volta lavate, le acciughe andranno inoltre lasciate asciugare su fogli di carta assorbente: la bagna càuda non deve contenere acqua, poiché la liquidità della ricetta viene esclusivamente data dall’olio evo.
Mentre le acciughe si asciugano, si può iniziare la cottura. Mettere l’aglio tagliato a pezzi nella pentola di coccio, ricoprirlo completamente con l’olio evo e cuocere a fuoco molto basso. L’olio non dovrà mai raggiungere il bollore, per evitare che l’aglio “ramisca”, ovvero diventare del colore del rame, dando alla ricetta un gusto amaro. Mescolare continuamente con un cucchiaio di legno per evitare che il composto si attacchi alla pentola, finché l’aglio non sarà diventato molto morbido: a questo punto potrà essere ridotto in poltiglia semplicemente schiacciandolo con il cucchiaio. La durata della cottura dell’aglio dipende molto dalla quantità presente nella pentola: per 6 teste d’aglio la cottura dovrà essere all’incirca di un’ora e mezza. Le tempistiche aumenteranno all’aumentare della quantità di commensali, e quindi di ingredienti.
Una volta che l’aglio sarà ridotto in poltiglia, alla cottura si potranno aggiungere i filetti di acciuga, poco per volta e sempre mescolando con il cucchiaio di legno. Quando tutte le acciughe si saranno disintegrate in cottura, la bagna càuda sarà pronta per essere servita negli immancabili föjòt in terracotta.
Le verdure di accompagnamento che non potranno assolutamente mancare in tavola sono sicuramente i peperoni crudi e cotti, il cardo gobbo (tipico di Nizza Monferrato, spesso non facile da trovare), le cipolle al forno, i topinambur e le foglie di cavolo crudo.
Vino di accompagnamento:
Rigorosamente vino rosso corposo. La scelta di famiglia ricade sul Dolcetto, ma sono un ottimo accompagnamento anche il Nebbiolo e il Barbera.
Note:
La vera bagna càuda NON contiene panna, ingrediente che serve solo ad appesantire la ricetta.
L’aglio lasciato in ammollo una notte nel latte per addolcirne il sapore, o peggio ancora aggiunto in cottura, NON è accettabile.
Diffidare SEMPRE di una bagna càuda che contiene ingredienti in più rispetto ai 3 canonici.
4 banane
burro
zucchero di canna
grand Marnier (o Cointreau, o simili… sconsiglio la tequila per esperienza personale)
una nonna che le cucini per voi (opzionale)
Sbucciare le 4 banane e tagliarle per lungo.
Mettere sul fuoco una padella antiaderente a fuoco medio-alto con burro (qb).
Posizionare le banane sulla padella e giratele sull’altro lato dopo 2 minuti (circa).
Aggiungere lo zucchero di canna sopra il lato cotto delle banane, girare di nuovo dopo 2 minuti e aggiungere zucchero di canna anche sull’altro lato delle banane.
[BONUS] Aggiungere un goccio di succ...
Sbucciare le 4 banane e tagliarle per lungo.
Mettere sul fuoco una padella antiaderente a fuoco medio-alto con burro (qb).
Posizionare le banane sulla padella e giratele sull’altro lato dopo 2 minuti (circa).
Aggiungere lo zucchero di canna sopra il lato cotto delle banane, girare di nuovo dopo 2 minuti e aggiungere zucchero di canna anche sull’altro lato delle banane.
[BONUS] Aggiungere un goccio di succo di arancia (spremuto).
Aggiungere il Grand Marnier (qb a vostra sensazione).
Dare fuoco (limitandois alle banane) e aspettare fino a che le fiamme non si spengano
500g di farina
100g di zucchero
150g di burro (o strutto, se vuoi essere veramente fedele alla tradizione)
3 uova
1/2 bicchiere di vino bianco caldo (per il dolce, non per te)
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
scorza di limone grattugiata (per quel tocco di freschezza che fa tanto “estate in Sicilia” su Instagram)
Per il ripieno:
500g di ricotta (la star indiscussa)
150g di zucchero
50gr di gocce di cioccolato (per mantenere alta la dolcezza e basso il livello di stress)
1 cucchiaino di cannella
Per la frittura:
Olio di semi q.b. (quantità brutale)
Zucchero a velo q.b. (per spolverare alla fine e coprire le imperfezioni)
Per preparare le cassatelle, in una ciotola mescola farina, zucchero, burro, uova, lievito, sale e scorza di limone. Impasta aggiungendo pian piano il vino fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Lascialo riposare per 30 minuti.
Nel frattempo, prepara il ripieno mescolando la ricotta con zucchero, gocce di cioccolato e cannella. Assicurati che il mix sia così buono che potresti mangiarlo a cucchiaiate (sì, sarà una prova di autoc...
Per preparare le cassatelle, in una ciotola mescola farina, zucchero, burro, uova, lievito, sale e scorza di limone. Impasta aggiungendo pian piano il vino fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Lascialo riposare per 30 minuti.
Nel frattempo, prepara il ripieno mescolando la ricotta con zucchero, gocce di cioccolato e cannella. Assicurati che il mix sia così buono che potresti mangiarlo a cucchiaiate (sì, sarà una prova di autocontrollo).
Stendi l’impasto su una superficie infarinata e taglia dei piccoli dischi. Metti un cucchiaino di ripieno al centro di ogni disco (o un cucchiaio intero, perché in Sicilia “megghiu abbunnari”) ripiega a mezzaluna e sigilla bene i bordi.
Scalda l’olio di semi in una padella profonda. Friggi le cassatelle poche alla volta, finché non sono dorate e croccanti. Se vuoi ottenere una frittura perfetta, devi avere pazienza.
Tocco finale: scola le cassatelle su carta assorbente e spolvera con zucchero a velo. Servile calde con la tua miglior espressione da “questa è la mia ricetta segreta!”
Consiglio della nonna: vuoi fare un figurone? Accompagnale con un bicchierino di Marsala.
Buon Appetito!
Ps: se hai fatto un disastro con le dosi e le tue cassatelle non vengono perfette al primo tentativo, non preoccuparti: si sa, fritto è buono tutto! Poi, come dice Nonna Anna, la creatività è l’ingrediente segreto. Del resto, lei cucina sempre “ad occhio”!
Per l’impasto:
cioccolato fondente al 60% 75 g
tuorli (circa 3) 60 g
albumi (circa 3) 90 g
burro ammorbidito 65 g
farina 00 65 g
zucchero a velo 20 g
zucchero 90 g
sale fino 1 pizzico
Per la farcitura:
confettura di mirtilli 150 g
Per la copertura:
cioccolato fondente al 60% 185 g
panna fresca liquida 125 g
Trasferire il cioccolato in piccoli pezzi in una ciotola e fonderlo a bagnomaria. Nella ciotola di una planetaria porre il burro morbido, lo zucchero a velo e un pizzico di sale e lavorare il composto con la frusta fino ad ottenere una consistenza cremosa. Versare poi i tuorli leggermente sbattuti in due volte e continuare a montare il burro per circa 8-10 minuti. Aggiungere anche il cioccolato fuso quando avrà raggiunto una temperatura compre...
Trasferire il cioccolato in piccoli pezzi in una ciotola e fonderlo a bagnomaria. Nella ciotola di una planetaria porre il burro morbido, lo zucchero a velo e un pizzico di sale e lavorare il composto con la frusta fino ad ottenere una consistenza cremosa. Versare poi i tuorli leggermente sbattuti in due volte e continuare a montare il burro per circa 8-10 minuti. Aggiungere anche il cioccolato fuso quando avrà raggiunto una temperatura compresa tra 45 e 55°; continuare a mescolare fino ad ottenere un composto uniforme.
Versare poi gli albumi nella ciotola di una planetaria e montarli a velocità alta. Non appena saranno bianchi e spumosi, versare pian piano anche lo zucchero semolato poco alla volta. Unire gli albumi in due volte nel composto di tuorli e cioccolato, mescolando con una spatola o con una frusta. Aggiungere la farina già setacciata e mescolare dall’alto verso il basso con una spatola fino ad ottenere un composto liscio ed uniforme.
Imburrare e infarinare uno stampo da 18 cm di diametro, versare il composto all’interno e livellare la superficie. Cuocere in forno statico preriscaldato a 170° per 35-40 minuti. Lasciare raffreddare la torta completamente, prima di sformarla capovolgendola su un piano e tagliarla in due dischi. Disporre circa metà dose di confettura di mirtilli all’interno dei due dischi e il resto sulla superficie e i bordi della torta.
Per la copertura preparare una ganache, portando la panna quasi ad ebollizione e unendo il cioccolato a fuoco spento. Glassare la torta e riporla in frigorifero per 20 minuti a +4.
Servire e assaporare con gusto!
1 confezione di latte di cocco
riso Jasmine
olio di cocco (va bene pure di oliva)
pasta o polvere di curry (rosso o verde) qb.
zenzero (a piacere)
1 cipollotto
2 carote
2/3 patate
400 g fagiolini o taccole
germogli di soia qb.
coriandolo (facoltativo)
peperoncino (facoltativo)
arachidi tritati e tostati (a sentimento)
Cuocere il riso a vapore e metterlo da parte.
Sbollentare patate tagliate a cubetti piccoli e fagiolini.
In un wok ( o una pentola) rosolare con olio di cocco (o di oliva) cipollotti, carote tagliate alla julienne, germogli di soia, peperoncino fresco, zenzero tritato, patate e fagiolini precedentemente sbollentati.
Una volta che le verdure sono cotte (non troppo, devono rimanere croccanti) aggungere un po’ di curry e il ...
Cuocere il riso a vapore e metterlo da parte.
Sbollentare patate tagliate a cubetti piccoli e fagiolini.
In un wok ( o una pentola) rosolare con olio di cocco (o di oliva) cipollotti, carote tagliate alla julienne, germogli di soia, peperoncino fresco, zenzero tritato, patate e fagiolini precedentemente sbollentati.
Una volta che le verdure sono cotte (non troppo, devono rimanere croccanti) aggungere un po’ di curry e il coriandolo. Mescolare e aggiungere latte di cocco.
Girare bene, aggiustando di curry e sale in base ai gusti, fino ad arrivare alla densità desiderata.
Servire con il riso precedentemente cotto e condire il tutto con gli arachidi.
1 tazza di zucchero
2 tazze di olio
1 tazza di vino bianco (E con le tazze semo finito)
1 kg di farina
Semi d’anice
Liquore d’anice (perché l’anice non è mai abbastanza)
1 bustina di lievito
Amalgama tutti gli ingredienti con le mani fino a formare un impasto ben liscio.
Prendi una spianatoia di legno e sporcala con un po’ di olio.
Posiziona l’impasto sulla spianatoia, pizzica una porzione con le dita e lavorala sul piano fino a formare dei serpentelli.
Prendi ‘no colteglio e taglia porzioni di circa 10cm dal serpentello formato in precedenza.
Unisci le due estremità di ogni porzione formando una ciammell...
Amalgama tutti gli ingredienti con le mani fino a formare un impasto ben liscio.
Prendi una spianatoia di legno e sporcala con un po’ di olio.
Posiziona l’impasto sulla spianatoia, pizzica una porzione con le dita e lavorala sul piano fino a formare dei serpentelli.
Prendi ‘no colteglio e taglia porzioni di circa 10cm dal serpentello formato in precedenza.
Unisci le due estremità di ogni porzione formando una ciammelletta.
Con delicatezza, intingi ogni ciammelletta nello zucchero, solo nella parte superiore.
Ripeti l’intero procedimento fino alla fine dell’impasto.
Inforna le ciammellette in delle teglie con carta forno a 170° per 20-25 minuti fino a doratura.
Gustale da sole o inzuppate nel vino che preferisci.
E come diceva sempre Dina: “E mo magna che si sciupato, a nonna”
400g di pasta
400g di sarde fresche
50g.di filetti d’acciuga sott’olio
20 g.di uvetta
20g.di pinoli
3 mazzetti di finocchietti selvatici
2 spicchi d’aglio
1 piccola cipolla
una busti ma di zafferano
prezzemolo q.b.
olio extravergine d’oliva
sale q.b.
pangrattato un po’ tostato in padella
Mettere in un tegame un cucchiaio d’olio,uno spicchio d’aglio,e qualche cucchiaio d’acqua,la bustina di zafferano e mezzo mazzetto di finocchietto precedentemente sbollentato,salare pepare.
Fare imbiondire l’aglio quindi unire i filetti di sarde pulite,sfilettate,lavate con cura e asciugate.
Fare cuocere per alcuni minuti a fuoco moderato,togliere l’aglio,spegnere il fuoco e tenere da parte.
Sbo...
Mettere in un tegame un cucchiaio d’olio,uno spicchio d’aglio,e qualche cucchiaio d’acqua,la bustina di zafferano e mezzo mazzetto di finocchietto precedentemente sbollentato,salare pepare.
Fare imbiondire l’aglio quindi unire i filetti di sarde pulite,sfilettate,lavate con cura e asciugate.
Fare cuocere per alcuni minuti a fuoco moderato,togliere l’aglio,spegnere il fuoco e tenere da parte.
Sbollentare i finocchietti rimasti per 15 minuti circa,scolarli,tritarli e metterli da parte,avendo cura di conservare anche l’acqua di cottura.
Tritare poi la cipolla e metterla a soffriggere in padella con l’altro spicchio d”aglio.Aggiungere i finocchietti tritati,i pinoli,l’uvetta precedentemente ammorbidita e asciugata,i filetti d’acciuga pestati insieme al prezzemolo tritatoed infine un mestolo d’acqua di cottura dei finocchietti.Fare insaporire per 5minuti circa.
Utilizzare l’acqua di cottura dei finocchietti per cuocere la pasta e scolarli al dente.
Condire la pasta con la salsa dei finocchietti e le sarde spargere il pangrattato e infornare a 180 per 20 minuti circa.
Buon appetito dalla famiglia D’Angelo!
300 g di polpa di manzo (mia mamma usa la “cartella”, ma va bene anche un altro taglio, basta che sia ricco di succhi) macinata grossa
150 g di pancetta di maiale
50 g di carota gialla
50 g di costa di sedano
30 g di cipolla
2 cucchiaini di concentrato di pomodoro diluiti in un bicchierino d’acqua
½ bicchiere di vino bianco secco
½ bicchiere di latte intero
poco brodo
olio extravergine d’oliva o burro
sale
pepe
Per il soffritto usare sia olio che burro!
Quando il soffritto si è ben asciugato (lo si sente anche dall’odore) buttare la carne e sigillarla per bene girandola più volte (TIPS: per la carne mia mamma si fa macinare insieme la cartella e la pancetta per ben 2 volte).
Aggiungere il vino e far evaporare, quindi il pomodoro concentrato diluito, poi latte, sale e pepe.
Chiudere il coperchio e spostare il tegame nel fuoco p...
Per il soffritto usare sia olio che burro!
Quando il soffritto si è ben asciugato (lo si sente anche dall’odore) buttare la carne e sigillarla per bene girandola più volte (TIPS: per la carne mia mamma si fa macinare insieme la cartella e la pancetta per ben 2 volte).
Aggiungere il vino e far evaporare, quindi il pomodoro concentrato diluito, poi latte, sale e pepe.
Chiudere il coperchio e spostare il tegame nel fuoco più piccolo con la fiamma al minimo.
Tenere sempre nel fornello accanto un po’ di brodo perchè il ragù tenderà naturalmente ad asciugare!
Se poco sugoso si può aggiungere un po’ di passata (mia mamma ne aggiunge sempre un po’ perchè le piace…)
Più si lascia sul fuoco meglio è!!
Mi raccomando o tagliatelle o lasagne 😉
1 filetto di maiale circa g 500
125g di castagne lesse sbucciate
50g di prugne secche snocciolate
Vino bianco secco
Trito per soffritto (sedano, carota, cipolla)
olio evo
sale e pepe
Soffriggere il trito con l’olio, quando la cipolla sarà dorata rosolare nella medesima casseruola il filetto di maiale, salare e pepare quindi aggiungere un bicchiere scarso di vino bianco secco.
Lasciar evaporare l’alcol quindi cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti a pentola coperta.
Unire le prugne e le castagne e cuocere per ulteriori 7-8 minuti
Disporre la carne e il suo contorno di castagne e prugne nel piatto, ve...
Soffriggere il trito con l’olio, quando la cipolla sarà dorata rosolare nella medesima casseruola il filetto di maiale, salare e pepare quindi aggiungere un bicchiere scarso di vino bianco secco.
Lasciar evaporare l’alcol quindi cuocere a fuoco lento per circa 20 minuti a pentola coperta.
Unire le prugne e le castagne e cuocere per ulteriori 7-8 minuti
Disporre la carne e il suo contorno di castagne e prugne nel piatto, versare il fondo di cottura sulla preparazione e servire subito.
400 g pasta (spaghetti, mezze maniche, bucatini)
280 g guanciale
200 g pecorino romano
5 tuorli (media grandezza)
pepe nero in grani qb
Per preparare la vera carbonara sono necessari pochissimi ingredienti. Infatti, la carbonara secondo la ricetta originale, si prepara con la pasta, che possono essere spaghetti, rigatoni o mezze maniche (come si usa a Roma), il pecorino romano DOP stagionato, il guanciale (di qualità) e il pepe nero.
Vabbè, e l’acqua per la cottura, tanto per essere precisi!
Il conteggio delle uova è di 1 tuorlo medio a commensale + 1 tuorlo extra...
Per preparare la vera carbonara sono necessari pochissimi ingredienti. Infatti, la carbonara secondo la ricetta originale, si prepara con la pasta, che possono essere spaghetti, rigatoni o mezze maniche (come si usa a Roma), il pecorino romano DOP stagionato, il guanciale (di qualità) e il pepe nero.
Vabbè, e l’acqua per la cottura, tanto per essere precisi!
Il conteggio delle uova è di 1 tuorlo medio a commensale + 1 tuorlo extra. Quindi se siete in 4, vi serviranno 5 tuorli. Se siete in 2, solo 3 tuorli! Per avere una bella crema gialla, utilizzate uova a pasta gialla, ma, ovviamente non è indispensabile.
Se volete una carbonara più ricca e cremosa e soprattutto se la porzione di pasta è più di 100 grammi a testa, fate il conteggio di 1 tuorlo ogni 50 grammi di pasta.
Per il pepe, vi consiglio di utilizzare del pepe nero in grani, macinato al momento, che conferirà tutto l’aroma.
Per prima cosa, mettete a scaldare una pentola di acqua. Come sale ne basta poco: circa metà del solito quantitativo, dato che il pecorino è già molto saporito. Quando avrà raggiunto il bollore, lessate la pasta prescelta: pasta lunga come spaghetti o bucatini, ma anche le mezze maniche sono perfette.
Prendete il guanciale, eliminate la cotenna, e tagliatelo a listarelle piuttosto spesse, di ca. mezzo centimetro. Lasciatelo sfrigolare in una padella, a fuoco moderato, finchè la parte grassa non diventerà trasparente. Non serve aggiungere altro olio, dato che cuocerà già nell’abbondante suo grasso.
Versate il grasso all’interno di una scodellina. Rimettete il guanciale sul fuoco per renderlo croccante per qualche minuto, poi spegnete la fiamma e conservate il guanciale a parte.
Adagiate i tuorli all’interno di una scodella, unite il pecorino (tenendone due cucchiai per la decorazione) e una spolverata di pepe nero macinato al momento. Amalgamate brevemente con una spatola.
Unite 2 mestolini di grasso del guanciale per rendere il composto di tuorli cremoso, denso e vellutato, amalgamando con la spatola.
Tenete da parte un bicchiere di acqua di cottura della pasta e scolatela al dente.
Versate la pasta nella padella dove avete cotto il guanciale, a fuoco spento, e unite la crema di tuorli e pecorino e un mestolino di acqua di cottura. Mescolate molto bene per far amalgamare il tutto. Se fosse necessario, unite ancora acqua. Questa operazione andrà fatta rigorosamente fuori fuoco.
Quando la pasta alla carbonara sarà diventata super cremosa (ma non liquida), grazie al calore della pasta e agli amidi contenuti nell’acqua, unite il guanciale (tenendo qualche listarella per la decorazione), amalgamate brevemente e servite nei vari piatti.
Decorate con una spolverata di pecorino e ancora un po’ di pepe.
costolette di agnello da 1,3 kg non meno di 2,5 cm di spessore
6 cipolle medie o 12 cipolline
6 carote medie o 12 baby
pepe e sale macinati freschi
850 ml di brodo di agnello o brodo di polloo acqua calda
12 patate o più (”golden wonders” o “kerr’s pink” sono eccellenti)
1 rametto di timo
circa 1 cucchiaio di roux (opzionale)
2 cucchiai di prezzemolo fresco tritato
1 cucchiaio di erba cipollina tritata fresca
Meglio all’inizio dell’estate fatto con agnello giovane, cipollotti primaverili e carote
Preriscaldare il forno a 180 ° c / 350 °F GAS MARK 4
Tagliare le costolette in pezzi da 50 g e togliere il grasso in eccesso
Sciogliere il grasso in eccesso a fuoco lento in una padella pesante scartando poi i pezzi non sciolti
Sbucciare le cipolle e raschiare o pelare sottilmente le carote (se sono giovani lasci...
Meglio all’inizio dell’estate fatto con agnello giovane, cipollotti primaverili e carote
Preriscaldare il forno a 180 ° c / 350 °F GAS MARK 4
Tagliare le costolette in pezzi da 50 g e togliere il grasso in eccesso
Sciogliere il grasso in eccesso a fuoco lento in una padella pesante scartando poi i pezzi non sciolti
Sbucciare le cipolle e raschiare o pelare sottilmente le carote (se sono giovani lasciare alcuni dei gambi verdi sulle cipolle e le carote)
Tagliare le carote a pezzi grandi, o se sono giovani lasciarle intere.
Se le cipolle sono troppo grandi, tagliarle in 4 parti, se sono piccole lasciarle intere
Abbrustolire la carne nel grasso caldo fino a quando non è leggermente dorata.
Trasferire la carne in una casseruola, poi Abbrustolire rapidamente le cipolle e le carote nel grasso.
Mettere la carne, le carote e le cipolle a strati nella casseruola.
Condire generosamente ogni strato.
Sfumare la padella con il brodo di agnello o di pollo o acqua calda e versare il composto nella casseruola.
Sbucciare le patate e porle in cima alla casseruola, quindi cucinarle a vapore mentre lo stufato cuoce.
Condire le patate aggiungendo un rametto di timo e portare a ebollizione sopra il fornello.
Quindi coprire e trasferire in un forno moderato o lasciare cuocere a fuoco lento sul fornello fino a quando lo stufato è cotto, circa 1-2 ore, a seconda se lo stufato viene fatto con agnello o montone.
Quando lo stufato è cotto, la carne dovrebbe quasi stacarsi dalle ossa.
Versare il liquido di cottura in una casseruola, sgrassarlo e riscaldarlo nuovamente in una pentola. Se si preferisce leggermente più spesso addensare con un po di roux.
Controllare il condimento, quindi aggiungere il prezzemolo tritato e l’erba cipollina e poi versarlo di nuovo sopra lo stufato.
Riportare io stufato al punto di ebollizione e servire.
riso da risotti 2 bicchieri colmi
4 bicchieri di acqua
1 uovo sbattuto a persona
100 g formaggio parmigiano grattugiato
zafferano
olio extra vergine di oliva
1 cipolla
1 cartota
1 costa sedano
500 g di carne tritata
800 g di pomodori pelati
sale
pepe
iniziare preparando prima il ragù:
Tritare finemente la cipolla, la carota e il sedano e soffriggerli fino a doratura in olio extra-vergine di oliva.
Aggiungere la carne tritata e farla rosolare 5/10 min. mescolando.
Aggingere infine il pomodoro e far cuocere a fuoco lento per 2/3 ore.
Utilizzare una teglia capiente con i bordi un pò alti per evitare che cuocendo il riso fuoriesca strabordando.
Versare il riso e ...
iniziare preparando prima il ragù:
Tritare finemente la cipolla, la carota e il sedano e soffriggerli fino a doratura in olio extra-vergine di oliva.
Aggiungere la carne tritata e farla rosolare 5/10 min. mescolando.
Aggingere infine il pomodoro e far cuocere a fuoco lento per 2/3 ore.
Utilizzare una teglia capiente con i bordi un pò alti per evitare che cuocendo il riso fuoriesca strabordando.
Versare il riso e quasi tutta l’acqua, girando lentamente il tutto evitando eventuali grumi, aggiungere lentamente il ragù continuando a rimescolare, quindi le uova sbattute, poi il Parmigiano sempre rimescolando ed infine lo zafferano sempre mescolando.
Se il rapporto tra liquido e il riso non fosse sufficiente completate con la poca acqua non versata.
Assaggiate per il sale e se va bene infornate a forno caldo a 200° per almeno 1 ora.
La prova della cottura raggiunta la darà uno stecchino inserito nel riso, estratto asciutto.
A cottura ultimata, il tutto avrà un colore simile ad una cioccolata al latte.
250g di farina bianca “all purpose”
450 ml di acqua
3 uova (impasto morbido – con meno uova l’impasto risulta più duro)
4 cipollotti, meglio sottili
sale – a piacere
pepe – a piacere
Mescolare la farina e il sale.
Aggiungere acqua e poi una dopo l’altra le uova, mescolare bene e poi lasciare riposare a temperatura ambiente per una mezz’ora.
Nel frattempo tagliare finemente i cipollotti (N.B. il cipollotto si adopera tutto, quindi anche il gambo, tranne dove sia già troppo essicato), aggiungerli quini all’impasto, pepando un po’ se si gradisce.
Ungere una padella o una crepiere de...
Mescolare la farina e il sale.
Aggiungere acqua e poi una dopo l’altra le uova, mescolare bene e poi lasciare riposare a temperatura ambiente per una mezz’ora.
Nel frattempo tagliare finemente i cipollotti (N.B. il cipollotto si adopera tutto, quindi anche il gambo, tranne dove sia già troppo essicato), aggiungerli quini all’impasto, pepando un po’ se si gradisce.
Ungere una padella o una crepiere del diametro di 20-25 cm. con un po’ d’olio (se piace olio di sesamo) e spalmare – una volta scaldato bene il fondo – una quantità d’impasto sufficiente a formare un pancake sottile. Diminuire la fiamma e cuocere finchè il pancake inizia a diventare trasparente (pochi minuti), poi girarlo e conutinuare la cottura, meglio se pressandolo con una spatola, finché sarà leggermente abbrustolito (nuovamente pochi minuti).
Ottimi da soli, come accompagnamento, arrotolati su ripieni a piacere e ovviamente affogati in tanta salsa di soia.
Ingredienti per le scrippelle:
1 uovo e 2 cucchiai di farina a persona
lardo
Ingredienti per il sugo:
una buona salsa di pomodoro
misto per soffritto
pezzi di agnello
sale
pepe
olio EVO buono
Ingredienti per le polpettine:
carne tritata di manzo
sale
pepe
noce moscata
uovo
poco pane ammollato nel latte (proprio poco, la ricetta originale non lo prevedeva, ma così restano più morbide
olio per friggere
Ingredienti per il timballo:
3 scamorze
3 uova sode tagliate a fettine
200 gr di piselli cotti
olio
burro
parmigiano
rigaglie di pollo
Innanzitutto fare la classica salsa di pomodoro, le verdure lasciatele grossolane, poi verranno tolte insieme ai pezzi di agnello.
Preparazione delle scrippelle:
Amalgamare uova e farina aggiungendo acqua fino ad ottenere una pasta piuttosto liquida. Con un mestolo, versare un poco alla volta l’impasto in una padella che, di volta in volta, dovrà essere unta sul fondo con un poco di lardo. Far cuocere la “scrippella...
Innanzitutto fare la classica salsa di pomodoro, le verdure lasciatele grossolane, poi verranno tolte insieme ai pezzi di agnello.
Preparazione delle scrippelle:
Amalgamare uova e farina aggiungendo acqua fino ad ottenere una pasta piuttosto liquida. Con un mestolo, versare un poco alla volta l’impasto in una padella che, di volta in volta, dovrà essere unta sul fondo con un poco di lardo. Far cuocere la “scrippella” dalle due parti, a fuoco lento, facendo attenzione a non romperla nel girarla.
Preparazione delle polpettine:
Fare l’impasto per le polpettine. Fare delle polpettine piccolissime, poco più grandi di un cece friggerle e buttarle nel sugo. Si possono anche non friggere e, buttarle direttamente nel sugo, oppure prima di metterle nel sugo le si può sbollentare leggermente infarinate.
Preparazione del timballo:
Foderare il fondo di una teglia con alcune “scrippelle” in modo che facciano da involucro. Formare degli strati disponendo il ragù, le polpettine e gli altri ingredienti indicati, spennellando il tutto con un composto di uova sbattute, latte, parmigiano e pecorino. Ripiegare i lembi delle “scrippelle” in modo da chiudere l’involucro e passare il timballo in forno, lasciandolo almeno un’ora e mezza.
Come servire.
Tolto dal forno è meglio coprirlo con la stagnola, e lasciarlo riposare per almeno un’ora, massimo due.
Deve compattarsi, restare umido e morbido.
Noi lo mangiamo caldo, ma può essere mangiato anche freddo.
½ l di latte,
400 gr di riso
80 gr di zucchero
100 gr di farina
1 bustina di lievito
sale e cannella q.b
scorza d’arancia
Questo è un dolce cha ha accompagnato le mie merende che faceva mia nonna messinese.
E’ un dolce che si prepara solitamente a carnevale.
Fate bollire il latte, aggiungete il riso, lo zucchero, la vaniglia, la scorza d’arancia, cannella e sale. Fate cuocere a fuoco lento fino a quando tutto il latte sarà stato assorbito.
Toglietelo dal fuoco e aggiungete il lievito e la farina setacciata.
Amalgamate bene e s...
Questo è un dolce cha ha accompagnato le mie merende che faceva mia nonna messinese.
E’ un dolce che si prepara solitamente a carnevale.
Fate bollire il latte, aggiungete il riso, lo zucchero, la vaniglia, la scorza d’arancia, cannella e sale. Fate cuocere a fuoco lento fino a quando tutto il latte sarà stato assorbito.
Toglietelo dal fuoco e aggiungete il lievito e la farina setacciata.
Amalgamate bene e stendete il composto su una teglia in modo da farlo raffreddare.
Formate poi dei bastoncini (tipo polpette lunghe e schiacciate) e infarinateli.
Friggeteli in abbondante olio di arachidi.
Cospargere infine di zucchero semolato e servire (sia caldi che freddi).
calamarata 320 g
pesce spada in trancio 300 g
pomodori di pachino 400 g
olio extravergine d’oliva 30 g
vino bianco 20 g
aglio 2 spicchi
capperi sott’aceto 10 g
prezzemolo tritato 3 ciuffi
pepe nero a piacere
sale fino a piacere
Eliminate la pelle al trancio di pesce, tagliatelo poi a strisce e poi a cubetti.
Lavate i pomodorini, asciugateli e tagliateli a metà. Scaldate l’olio in una padella con uno spicchio d’aglio intero e versatevi i pomodorini.
Salate e pepate per fare in modo che i pomodorini rilascino la loro acqua di vegetazione, poi aggiungete i capperi, coprite con coperchio e proseguite la cottura per almeno 20 minuti a fuoco basso. Rimuovete ...
Eliminate la pelle al trancio di pesce, tagliatelo poi a strisce e poi a cubetti.
Lavate i pomodorini, asciugateli e tagliateli a metà. Scaldate l’olio in una padella con uno spicchio d’aglio intero e versatevi i pomodorini.
Salate e pepate per fare in modo che i pomodorini rilascino la loro acqua di vegetazione, poi aggiungete i capperi, coprite con coperchio e proseguite la cottura per almeno 20 minuti a fuoco basso. Rimuovete l’aglio con una pinza.
In una padella a parte scaldate dell’olio con uno spicchio d’aglio intero e rosolatevi il pesce spada a cubetti.
Aggiustate di sale e pepe.
Sfumate il pesce con del vino bianco ed eliminate l’aglio con una pinza e una volta pronto spegnete il fuoco. Versate ora la calamarata in abbondante acqua salata e lessatela per circa 8 minuti (Potete seguire i tempi di cottura indicati sulla confezione).
Scolate la pasta al dente tenendo da parte un mestolo di acqua di cottura e trasferitela nella padella con i pomodorini; ultimate la cottura aggiungendo l’acqua della pasta tenuta da parte e mescolate con una spatola per amalgamare gli ingredienti.
A questo punto potete aggiungere in pentola il pesce precedentemente preparato, aromatizzate la pasta con del prezzemolo tritato e impiattate la calamarata con ragù di pesce spada completando con un filo d’olio a crudo.
Buon Appetito!
100g zucchero biancho
100g di burro
1 uovo intero
2 scorze di limone grattugiate
200g di farina 00
8g di lievito per dolci
250-300g di confettura di limoni di sicilia ❤️
Versare in una ciotola capiente lo zucchero, il burro morbido (lasciato fuori frigo qualche ora prima) e la scorza di limone grattugiata. Mescolare con un lecca-pentole fino a rendere il composto omogeneo, poi aggiungere farina setacciata, lievito e uova. Posare il lecca-pentole e immergere le mani per impastare il tutto fino a ottenere un composto liscio più o meno a forma di palla.
Con le mani ci si sporca (sì è vero), ma è molto più...
Versare in una ciotola capiente lo zucchero, il burro morbido (lasciato fuori frigo qualche ora prima) e la scorza di limone grattugiata. Mescolare con un lecca-pentole fino a rendere il composto omogeneo, poi aggiungere farina setacciata, lievito e uova. Posare il lecca-pentole e immergere le mani per impastare il tutto fino a ottenere un composto liscio più o meno a forma di palla.
Con le mani ci si sporca (sì è vero), ma è molto più efficace per amalgamare gli ingredienti.
Lasciare riposare in frigo il composto della base per 1 oretta.
Una volta trascorso il tempo necessario, preparare una teglia tonda imburrata e infarinata e togliere il composto dal frigo. Dividere in 2 parti l’impasto (1/3 per le strisce di decorazione e 2/3 per la base). Stendere con un mattarello la base, adagiarla sulla teglia e ricoprirla con circa 250-300g di marmellata di limoni (abbondate pure!) dopodiché lavorare le strisce per la trama intrecciata di copertura.
Infornare in modalità ventilata per 35-40 minuti a 180°.
(consiglio extra: gustatela con un tè freddo al limone)
500 gr di riso basmati
400 gr di pollo
mazzo di cipollotti
zenzero
4 uova
olio di sesamo
salsa di soia
Il riso Chaufa, noto anche come arroz de chaufa, è un piatto di riso fritto del Perù. Fa parte della cucina cinese peruviana, che si chiama chifa.
Tagliare il pollo a striscioline, aggiungere pepe e salsa di soia e lasciare a marinare almeno 15 minuti.
Nel frattempo far bollire il riso e grattugiare una radice di zenzero medio grande per poi strizzarla in una ciotolina.
Tritare la testa del cipollotto e tagliare a strisciol...
Il riso Chaufa, noto anche come arroz de chaufa, è un piatto di riso fritto del Perù. Fa parte della cucina cinese peruviana, che si chiama chifa.
Tagliare il pollo a striscioline, aggiungere pepe e salsa di soia e lasciare a marinare almeno 15 minuti.
Nel frattempo far bollire il riso e grattugiare una radice di zenzero medio grande per poi strizzarla in una ciotolina.
Tritare la testa del cipollotto e tagliare a striscioline la parte verde che servirà a fine cottura.
Sbattere le uova e fare una frittata con un goccio di succo di zenzero e un goccio di olio di sesamo più un pizzico di sale. Tagliare poi la frittata a striscioline.
Far cuocere il pollo 4/5 minuti e metterlo da parte in una ciotolina. Nella stessa padella mettere la testa del cipollotto a soffriggere.
Aggiungere il riso precedentemente bollito, poi la salsa di soia per dargli gusto e colore, e ancora il succo di zenzero. Non esagerare con lo zenzero perché ha un gusto molto forte e rischia di coprirvi i sapori del piatto.
Aggiungere infine l’uovo, il pollo, la parte verde del cipollotto e un goccio di olio di sesamo.
Mescolare tutto bene e buon appetito!
Per la pasta frolla:
250 g di farina (quella che hai trovato sul fondo della dispensa)
125 g di burro freddo (direttamente dal frigorifero, come il tuo cuore)
100 g di zucchero (meglio se bianco, ma non facciamo i sofisticati)
1 uovo (non delle dimensioni di un uovo di struzzo)
1 pizzico di sale (quanto basta per sembrare professionali)
Per il ripieno ai ribes:
Puoi raccogliere quelli freschi e cuocerli ma se non hai tempo nemmeno per piangere compra la marmellata già pronta
Iniziamo a preparare la pasta frolla: in una ciotola, mescola la farina con lo zucchero e il sale.
Aggiungi il burro freddo a pezzetti e inizia a impastare. Se hai ancora le dita integre, sei sulla buona strada.
Quando il composto sembra sabbia bagnata (e tu ti senti un po’ un muratore), aggiungi l’uovo. Impasta fino a ottenere una palla liscia. Se la pasta si rifiuta di collaborare, lasciala riposare in frigo per 30 mi...
Iniziamo a preparare la pasta frolla: in una ciotola, mescola la farina con lo zucchero e il sale.
Aggiungi il burro freddo a pezzetti e inizia a impastare. Se hai ancora le dita integre, sei sulla buona strada.
Quando il composto sembra sabbia bagnata (e tu ti senti un po’ un muratore), aggiungi l’uovo. Impasta fino a ottenere una palla liscia. Se la pasta si rifiuta di collaborare, lasciala riposare in frigo per 30 minuti. Anche lei ha bisogno di una pausa.
Preriscalda il forno a 180°C (350°F). Se il tuo forno ha una personalità, assicurati che non decida di fare sciopero proprio ora.
Prendi la pasta frolla dal frigo e stendila su una superficie infarinata. Cerca di non farla sembrare una mappa geografica. Trasferiscila in una tortiera, premendo bene sui bordi. Versa il ripieno di ribes sulla base di pasta frolla. Livella con una spatola o con le mani, se ti senti coraggioso.
Se ti avanza della pasta frolla, fai delle strisce e mettile sopra il ripieno a formare una griglia. Se non ti va, va bene anche senza. L’importante è non stressarsi troppo.
Inforna la crostata per circa 35-40 minuti, finché la pasta non è dorata e il ripieno gorgoglia di gioia (o disperazione, a seconda dei punti di vista). Tira fuori dal forno e lascia raffreddare.
Et voilà! La tua crostata ai ribes è pronta per essere divorata. Se sembra uscita da un disastro naturale, ricorda: è il sapore che conta! E se è davvero brutta, dai la colpa al forno. Buon appetito!
Per il ripieno:
1 hg salsiccia cruda
1 hg carne macinata cruda
1 hg prosciutto crudo
1 hg prosciutto cotto
1 hg mortadella
1 hg petto di pollo crudo
1 hg pancetta magra
2 uova
1 hg grana
1 hg ricotta
noce moscata
cannella
Per la sfoglia:
8 hg farina
8 uova
sale
acqua
Preparare la sfoglia e tritare tutti gli ingredienti del ripieno aggiungendo le uova e il formaggio, noce moscata e cannella .
Stendere la sfoglia e con uno stampino fare tanti pezzi rotondi. In mezzo ad ogni cerchio mettere una dose di ripieno. Piegare a semicerchio e avvicinare i due estremi senza lasciare il buco per chiudere il tortellino.
La cottura è di 7-8 minuti dalla ripresa del bollore in acqua salata.
Ottimi ser...
Preparare la sfoglia e tritare tutti gli ingredienti del ripieno aggiungendo le uova e il formaggio, noce moscata e cannella .
Stendere la sfoglia e con uno stampino fare tanti pezzi rotondi. In mezzo ad ogni cerchio mettere una dose di ripieno. Piegare a semicerchio e avvicinare i due estremi senza lasciare il buco per chiudere il tortellino.
La cottura è di 7-8 minuti dalla ripresa del bollore in acqua salata.
Ottimi serviti con ragù di carne e salsiccia.
1 kg di carne di vitello tagliata a pezzi grossi
1,5 kg di cipolle di tropea
carote/sedano in quantità per soffritto
foglie di basilico quantità a scelta
½ bicchiere di vino bianco
parmigiano in scaglie
sale e pepe q.b.
Affettare le cipolle e sminuzzare la carota ed il sedano (anche le foglie).
Soffriggere la carne in un tegame con olio e salare. Versare il 1/2 bicchiere di vino e far sfumare. Non appena sfumato seppellire la carne nel tegame con le verdure e le cipolle.
Aggiungere le foglie di basilico tagliate a mano. Salare e pepare.
Cuocere per circa 15 minuti a fuoco medio facendo attenzione ed eventualmente aggiungendo un filo dR...
Affettare le cipolle e sminuzzare la carota ed il sedano (anche le foglie).
Soffriggere la carne in un tegame con olio e salare. Versare il 1/2 bicchiere di vino e far sfumare. Non appena sfumato seppellire la carne nel tegame con le verdure e le cipolle.
Aggiungere le foglie di basilico tagliate a mano. Salare e pepare.
Cuocere per circa 15 minuti a fuoco medio facendo attenzione ed eventualmente aggiungendo un filo d’acqua. Successivamente far cuocere a fiamma bassa almeno 2 ore e mezza. Fare sempre attenzione che non si attacchi (caratteristica tipica), semmai aggiungere poca acqua. Verso la fine aggiungere il parmigiano a scaglie.
A cottura ultimata la riduzione si deve presentare come marroncino denso.
Cuocere la pasta come da indicazione e mantecarla nel tegame di cottura eventualmente aggiungendo pepe e sale a proprio gusto.
Consigliata una pasta di Gragnano corta (sedani, ziti o smezzanelle)
Abbinamento vino bianco leggero, fermo.
½ litro di latte
160 g di zucchero
90 g di cacao amaro in polvere
50 g di amaretti (+ guarnizione)
4 uova
1 tazzina di caffè ristretto
Tritare gli amaretti.
Versare il latte in una casseruola e cuocere a fiamma bassa.
Rompere le uova in una ciotola, montarle con 4 cucchiai di zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Unire gli amaretti, il cacao setacciato, il caffè e mescolare. Versare a filo il latte caldo e amalgamare gli ingredienti lentamente.
Versare lo zucchero rimasto in un pentolino, aggiungete due cucchiai di acqua, scaldare fino alla...
Tritare gli amaretti.
Versare il latte in una casseruola e cuocere a fiamma bassa.
Rompere le uova in una ciotola, montarle con 4 cucchiai di zucchero fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Unire gli amaretti, il cacao setacciato, il caffè e mescolare. Versare a filo il latte caldo e amalgamare gli ingredienti lentamente.
Versare lo zucchero rimasto in un pentolino, aggiungete due cucchiai di acqua, scaldare fino alla formazione di un caramello dorato. Versare in uno stampo liscio e, tenendo lo stampo con un canovaccio da cucina, inclinatelo in modo da distribuire il caramello sul fondo e sui bordi.
Fate raffreddare, versatevi il composto preparato e cuocete il bonet a bagnomaria in forno preriscaldato a 150° per circa un’ora. ì
Una volta freddo mettere in frigo per circa 4 ore prima di sformare e servire sul piatto da portata.
1 kg di pesce di scoglio (tracina, scorfano, gallinella, labridi, sarago e volendo insaporire ulteriormente granchio o cicala)
4 spicchi d’aglio
2 porri
4 pomodori
2 cucchiai di prezzemolo tritato
1 cipolla
1 carota
1 gambo di sedano
1 limone
Far cucinare i pesci con carota, cipolla, sedano, succo di limone e un cucchiaio d’olio per circa 1/2 ora.
Togliere i pesci e rimuovere quante più spine si riesce per poi lasciarli da parte.
Prendere una casseruola e aggiungere 3 cucchiai d’olio, l’aglio pestato e i porri tritati. Far insaporire il tutto e bagnarlo con vino bianco quindi aggiungere i pomodori e il brodo precedentemente filtrato. Dopo circa 15 mi...
Far cucinare i pesci con carota, cipolla, sedano, succo di limone e un cucchiaio d’olio per circa 1/2 ora.
Togliere i pesci e rimuovere quante più spine si riesce per poi lasciarli da parte.
Prendere una casseruola e aggiungere 3 cucchiai d’olio, l’aglio pestato e i porri tritati. Far insaporire il tutto e bagnarlo con vino bianco quindi aggiungere i pomodori e il brodo precedentemente filtrato. Dopo circa 15 minuti di cottura la base è pronta.
Prendere i pesci e passarli nel passaverdure più volte variando i filtri in modo da eliminare le lische rimaste e far diventare il tutto una crema densa che verrà unita alla base. Cuocere ancora il tutto per una decina di minuti.
Servire il piatto con crostini agliati o meno, a seconda dei gusti
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