Dimenticate lo scontro tra Capitan America e Iron Man, scordatevi l’eterna lotta tra l’Impero e la Repubblica di Star Wars. E no, non stiamo nemmeno parlando della catfight Taylor Swift – Katy Perry.
La vera battaglia è quella tra il Natural History Museum e il Science Museum di Londra, giocata tutta a colpi di Tweet.
Ma che cosa è successo? È presto detto.
Il 13 settembre si è celebrato l’#AskACurator Day, giornata promossa dal sito MarDixon.com che ha coinvolto Musei, Teatri, Gallerie Nazionali e molti altri enti con lo scopo di promuovere la cultura attraverso i social network.
Il tutto attraverso una formula semplicissima: twittare una domanda con l’hashtag #Askacurator.
L’iniziativa ha visto la partecipazione di oltre 1.500 musei da tutto il mondo. E l’Italia non è stata a guardare, con ben 58 musei aderenti all’iniziativa.
D’altronde i Social Network sono un ottimo modo per ottenere visibilità e promozione, soprattutto se si adotta una comunicazione smart capace di interessare, divertire e, soprattutto, coinvolgere persone di tutto il mondo (qui potete trovare alcuni eccellenti esempi).
Ed è proprio quello che hanno fatto i due musei londinesi, resisi protagonisti di un’avvincente catfight partita da questo semplice tweet:
I rispettivi team social sono riusciti a creare un divertente botta risposta, sfidandosi l’un l’altro in maniera creativa e davvero intelligente, senza sfociare mai nel kitch e riuscendo a mettere in mostra i punti di forza delle proprie collezioni, regalando ore di divertimento e cultura ai loro follower e non solo.
La battaglia è proseguita per oltre una quarantina di tweet in cui, con grande ironia, i rispettivi team social sono riusciti a replicare tweet su tweet sfruttando al meglio le caratteristiche e gli strumenti che i musei mettevano loro a disposizione, dai video alle foto delle opere esposte, utilizzando il linguaggio social in maniera appropriata, contribuendo così in maniera sostanziale all’abolizione dell’associazione museo = polvere.
Già, proprio il linguaggio 2.0 utilizzato e i continui rimandi alla cultura contemporanea, da Game of Thrones a Star Trek, han permesso ai due profili twitter di poter “dibattere” di diversi argomenti, dal cosmo alla preistoria, dagli insetti alla tecnologia, creando curiosità intorno alle opere esposte e, di conseguenza, ai musei stessi.
Questa è la dimostrazione di come, attraverso un’intelligente interazione social, si possa creare interesse intorno a determinati argomenti e aumentare visibilità e awareness ma non solo: il batti e ribatti tra brand funziona, se fatto con furbizia.
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