Le t-shirt sono un po’ come i poster o i tatuaggi: una maniera semplice per raccontare un immaginario condiviso e per mostrare qualcosa di molto personale. Da mezzo secolo le t-shirt definiscono la nostra identità e ci aiutano a condividerla con gli altri. Le possibilità creative sono infinite e la sfida ad essere sempre più originali ha trasformato la t-shirt in un genere di espressione a sé.
Magliette Molto Belle, un progetto di Gianluca Gimini (per acquistarle potete scrivere direttamente a lui: [email protected]), prende spunto dalle magliette “taroccate” e ne ribalta ironicamente il concetto. Se le magliette taroccate fanno di tutto per sembrare vere, le Magliette Molto Belle fanno di tutto per sembrare quello che sono: dei falsi.
Il loro creatore le racconta così: “Magliette Molto Belle è un esercizio di reinterpretazione di alcune maglie iconiche. Sono sostanzialmente delle versioni taroccate di maglie famose, ma taroccate veramente malissimo, come se le avesse fatte un bambino di cinque anni. Credo che il fatto di aver vissuto in Cina mi abbia reso molto sensibile al tema dei plagi malriusciti. Anche i nomi con cui cerco di spacciare questi disegni per qualcosa di originale sono molto naif!”
In linea con lo spirito del progetto, anche la campagna pubblicitaria si basa sul plagio in chiave ironica. È realizzata a zero budget facendo ricorso solo a Google images e al fotoritocco. “I miei modelli” racconta Gianluca, “sono degli stereotipi legati all’immaginario che circonda la maglia che ciascuno di essi indossa (un rivoltoso con la maglia del rivoluzionario, un tennista con quella del coccodrillo e così via). Per realizzarli ho composto svariate immagini trovate in internet, quindi quelle che si vedono non sono persone esistenti, ma delle specie di Frankenstein fatti con pezzi di molte persone diverse.”
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