In Italia la storia del branding – intesa come costruzione del brand, sia in termini di design sia strategici – è profondamente legata alla grande tradizione motoristica. Non a caso i “marchi” italiani più conosciuti al mondo appartengono al settore automotive, dalle supersportive da sogno alle due ruote che hanno rivoluzionato la mobilità.
Lamborghini e Ferrari, Duetto e Topolino, grintose Ducati e coloratissime Vespa: nomi e modelli di cui tutti prima o poi ci siamo innamorati.
Forse proprio per questo la 34° edizione di AUTOMOTORETRÒ – una delle più grandi esposizioni europee dedicate ai veicoli d’epoca – si è tenuta proprio nel week-end di San Valentino: l’occasione giusta per celebrare l’amore per auto e moto senza tempo.
Passeggiare tra i padiglioni del Lingotto di Torino, vero tempio dell’automotive, è stata per noi un’occasione per riscoprire i grandi marchi del passato e per riflettere su scelte tipografiche/stilistiche che hanno fatto la storia.
Tra gli stand più interessanti quello del Lancia Club, che quest’anno ha festeggiato i 110 anni del prestigioso marchio fondato nel 1906 dal pilota Vincenzo Lancia proprio a Torino. Per questo importante anniversario era esposta una rarissima Lancia Alpha del 1908. Il logotipo Lancia posto sul radiatore è da solo una vera opera d’arte neoclassica, caratterizzato da una grande L sfalsata rispetto al resto del lettering, incorniciata da numerosi ed eleganti glifi.
Osservando gli altri modelli Lancia esposti è stato possibile notare l’evoluzione del marchio: da quello a forma circolare degli Anni Venti che condensava nome, bandiera e volante, alla versione a scudo della seconda metà degli Anni Trenta. Da allora la forma a scudo è diventata uno degli elementi più caratteristici del brand, capace di resistere ai numerosi restyling cui il logo è stato sottoposto in oltre 70 anni di storia.
Automotoretrò è stata l’occasione anche per celebrare i 50 anni di Lamborghini Miura: un’icona della sportività Made in Italy, che ha segnato la nascita delle supercar di concezione moderna. Un modello inimitabile, la cui personalità irruente è ben rappresentata già dal nome: pare che fu Ferruccio Lamborghini in persona a scegliere il nome Miura in onore di Don Eduardo Miura, l’allevatore spagnolo che aveva selezionato una delle più feroci razze di tori da corrida. Anche il marchio posizionato sul posteriore della vettura aveva l’obiettivo di distinguersi da quanto visto fino a quel momento: il lettering caratterizzato da un tratto irregolare disegna sulla lettera “M” maiuscola due corna da toro e chiude la “A” minuscola con una piccola coda. Una soluzione per certi versi naif, ma che riesce a racchiudere l’anima selvaggia di questa fantastica coupè firmata da Bertone.
Proseguendo il nostro giro tra gli stand del Lingotto, tra cromature e dettagli affascinanti, abbiamo ammirato la lenta evoluzione di tanti marchi prestigiosi che negli anni sono rimasti quasi immutati: da Alfa Romeo a Porsche, da MG a Lotus.
In tema di longevità merita sicuramente un cenno il marchio Vespa: un’icona a due ruote che ha attraversato la storia del nostro paese e che proprio quest’anno compie 70 anni. Oggi il logotipo sul frontale del più famoso scooter al mondo è esattamente quello lanciato nella primavera del 1946: un carattere tipografico elegante e dinamico di matrice indiscutibilmente italiana. Cinque lettere diventate famose in ogni parte del globo, una “firma” capace di evocare un immaginario vastissimo, fatto non solo di ruote e di bulloni, ma di sogni e di emozioni.
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Photos: Automotoretrò e automoto.it
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