Giornate che iniziano su Facebook prima che con un sonoro buongiorno. La mano più veloce della lingua. I pensieri che nascono già in forma di status.
Ogni momento che passa subiamo sempre più profonde modificazioni nelle sinapsi e nelle posture. Ma non siamo solo noi a cambiare. Sappiamo molto bene che non c’è più un tempo per l’intimità della solitudine e un tempo per la socialità. Perché è il tempo stesso che si confonde. Non è più un metro di misura chiaro, e la sua semantica è diventata ambigua. Augurare la buona notte a un amico in un altro emisfero mentre si è seduti sul water al mattino: sono entrambe azioni eseguite in tempo reale, ma quale delle due lo è di più?
Il fatto è che non esiste più il tempo reale con la sua accezione originale. Mi chiedo se la metrica del tempo potrà continuare a essere la stessa, o avremo bisogno di una nuova unità di misura che unisca tempo e spazio, che geolocalizzi un’azione e la definisca più reale di un’altra in quanto fisica e non tecno- virtuale. Alla fine si parlerà di tempo fisico e di tempo reale per distinguere un bacio dato a tuo figlio da una skypata con tuo marito.
E sui social?
Lo straniamento della dislocazione sociale è forse la ripercussione più cupa dell’utilizzo dei social. Si è sempre connessi, ma sempre più scollegati dalla “realtà” mentre il self esteem personale subisce le variazioni di un edge rank. Il tempo, anche in questo caso, non è più reale. Minuti che si dilatano nell’attesa di uno, due, venti like, e appena poche frazioni di secondo per apparire nello stream collettivo.
Abbiamo così poco tempo per raccontare noi stessi, che stiamo perdendo l’abitudine a farlo anche in pizzeria. Quanto è più comodo mostrare la propria bacheca o guardare quella dell’amico, piuttosto che intraprendere un’intricata aneddotica.
Technocrazed.com
Non vogliamo certo essere catastrofisti, né disprezzare un mondo che nel bene come nel male, amiamo. Alla fine, è anche vero che, reale o meno, in tempo zero è possibile condividere la gioia di un amico che sta sbranando un’aragosta a Sidney o far vedere ai nonni abruzzesi quanto il loro nipotino assomigli loro mentre sorride su Youtube.
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