Per anni il packaging design è stato considerato una “disciplina” di nicchia della comunicazione visiva, argomento di interesse strettamente riservato agli addetti ai lavori: designer e responsabili marketing. Dopo l’avvento di The Dieline molto è cambiato e l’attenzione per quelle che prima erano definite solo “confezioni” è notevolmente aumentata.
Nato nel 2007 come semplice blog dalla passione di Andrew Gibbs – all’epoca giovane neolaureato in design in cerca di ispirazioni – The Dieline si è presto affermato nel web, favorendo la nascita e la crescita di decine di altri blog dedicati all’argomento packaging design.
L’obiettivo di Gibbs era quello di dare alla community di packaging designer un punto di riferimento, dove trovarsi per osservare e discutere dei progetti più interessanti scovati nei negozi o in giro per la rete. Oggi, a distanza di 8 anni, quel blog è diventato un vero e proprio fenomeno, capace di influenzare centinaia di migliaia di professionisti in tutto il mondo: una vetrina internazionale che mette in mostra i packaging più innovativi, l’equivalente della celebre rivista Archive per l’advertising.
Negli anni anche su Pinterest e Instagram sono state aperte tantissime pagine dedicate all’argomento e hanno iniziato a rimbalzare sui social curiose classifiche (es. i 24 packaging più geniali di sempre).
Tutto questo interesse ha quindi contribuito in modo importante a diffondere la cultura del packaging design a tutti i livelli, andando oltre la community di designer. Tanto che può capitare in fase di briefing di sentirsi chiedere da un marketing manager di disegnare un pack “alla Dieline”.
Sì perché con la crescita di questo genere di contenuti, si è sviluppato un “gusto estetico” particolare, una ricercatezza stilistica e un approccio tipografico che non appartiene più a una specifica cultura ma che è diventato globale: per certi versi, si è globalizzato il “senso del bello contemporaneo” nel mondo del packaging.
Nell’affrontare un progetto – sia esso un restyling o il lancio di una nuova referenza – dobbiamo però ricordarci che non sempre questo approccio “alla Dieline” è funzionale a ciò che dobbiamo comunicare.
Fattori come il vissuto del brand, l’età del target, la sua istruzione e provenienza sono fondamentali per riuscire a esprimere il posizionamento di un prodotto e facilitarne la capacità di relazione con il cliente di riferimento.
Nel giudicare un progetto visto su The Dieline dovremmo quindi sempre riuscire ad andare oltre la semplice valenza estetica, per cercare di comprendere dove quel progetto è nato, il contesto culturale e lo scenario competitivo, gli obiettivi di comunicazione, la personalità del brand, ecc.
Detto questo, rimane il grande merito di The Dieline di condividere ottimi esempi di creatività: essere pubblicati sulle sue pagine è quindi un grande motivo di orgoglio e un importante riconoscimento professionale. Una soddisfazione che recentemente Hub09 si è guadagnata con il design della nuova Acqua Tonica (vd. qui l’articolo pubblicato su The Dieline)
Per chi vuole approfodire il tema dello “stile alla Dieline”, consigliamo di scoprire tutti i vincitori degli Awards 2015, presentati lo scorso 4 maggio a Chicago durante la conferenza How Design Live.
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