Uno sfortunato giorno, Sandro Giordano ha un brutto incidente in bicicletta: mentre cade, invece di cercare di parare il colpo, viene distratto dall’istinto di salvare ciò che tiene in mano (una barretta proteica) e così perde il 30% delle funzionalità manuali.
Poco tempo dopo un suo amico si rompe una gamba per salvare il proprio Iphone da una caduta sugli scogli.
Sandro, a quel punto, sente il bisogno di immortalare quell’attimo, la caduta, quel momento in cui tutte le nostre maschere vengono meno e ci lasciano senza protezione.
Secondo Sandro tutto è in caduta, viviamo in una società che cade, l’economia cade, l’ambiente e i rapporti umani soprattutto.
“La denuncia più grande è che siamo vittime delle cose superficiali, più possediamo, più esistiamo, cerchiamo di colmare i vuoti con gli oggetti. Questi personaggi si schiantano ma salvano le cose superflue, quelle che tengono in mano”.
E così in ogni suo scatto non vediamo mai il viso di chi è caduto, non ce n’è bisogno, per capire qualcosa su di loro basta guardare gli oggetti che li circondano: sono tutti caduti per salvare ciò che tenevano in mano.
Questa è “In Esxtremis, bodies with no regret” di Sandro Giordano in arte Remmidemmi.
Articolo di Fabiana Pavan.
“Amo tutto ciò che è immagine, ogni forma d’arte, digitale e non. La mia vita, in un modo o nell’altro, vira sempre verso di essa.”
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