Questa è una favola: e come nelle favole c’è una protagonista che deve affrontare tante peripezie prima di arrivare al lieto fine. Il principe e la fata buona sono, in questo caso, un libro e una tazzina di caffè.
Abbiamo incontrato infatti una delle book blogger più amate di Italia, Noemi Cuffia, che con il suo Tazzina di caffè dispensa consigli e letture da non perdere: ci ha raccontato la storia e la genesi del suo blog, e fornito qualche suggerimento per coloro che voglio avvicinarsi al mondo letterario 2.0.
“Il blog nasce nel 2008, con un altro nome, ed è nato come spesso nascono le cose, da un momento difficile, da una ferita: mia madre non stava molto bene, avevo un lavoro precario e avevo perso un po’ le coordinate della mia vita.”
Per cercare di rimettersi in piedi, Noemi decide di aprire un blog : “Mi sentivo di gestire questa esperienza da sola, figlia unica, e avevo bisogno di un supporto anche esterno”.
Dopo un inizio malinconico, dove il blog è una valvola di sfogo alle difficoltà di quel periodo, Noemi supera il momento più faticoso, e il blog segue a ruota la sua vita, diventando più spensierato.
Il nome del blog cambia: “Volevo dare un’idea di leggerezza. Così ho scelto La tazzina di caffè: la tazzina è infatti un elemento che mi caratterizza costantemente: dove ci sono io, non manca mai il caffè.”
Il nome è semplice, allegro, così come il messaggio:da un momento difficile può nascere qualcosa di positivo.
“Il mio blog si trasforma da diario personale ad angolo dove parlare della mia grande passione, i libri: ho fatto il liceo classico e sono laureata in letteratura angloamericana. Dopo gli stage, una borsa di studio allo IED in progettazione editoriale, a causa del lavoro, stavo perdendo di vista il mio amore per la lettura.”
Dai primi cinque lettori, il numero di visualizzazioni comincia a crescere e, nasce la prima collaborazione con il blog di musica indipendente Indie Riviera, dove Noemi cura una piccola rubrica.
Nel frattempo, nel 2010, apre Twitter che all’epoca, almeno in Italia, è una sorta di prateria inesplorata, da conquistare come il Vecchio West: nascono i primi contatti con gli editori e, a casa di Noemi, oltre alle tazzine, si accumulano tanti libri.
Oggi, a guidarla nelle recensioni, sono la passione e il gusto personale. Noemi non si sente né critica letteraria, né talent scout. e vuole che Tazzina di Caffè continui a rimanere uno spazio dove parlare di letteratura con un occhio personale.
La favola di Noemi non è ancora finita perché al Salone del Libro di Torino, la blogger sarà presente non solo a supporto dell’ufficio stampa dei progetti speciali, ma come autrice del suo libro, il 18 maggio.
Quali consigli allora per un novello blogger? “ In primis superare il proprio pudore, buttarsi e abbandonare le reticenze. È inoltre importante, dal punto di visto pratico, scegliere un argomento, svilupparlo e catalizzarlo. Optate per una grafica semplice, e frasi brevi, evitando il classico muro di parole. Il blog deve essere leggero, veloce, senza dimenticare di mettere un pizzico di se stessi – vero valore aggiunto di un blogger, rispetto al linguaggio istituzionale di un giornalista.”
E se qualcuno più che blogger si sente scrittore? “La prassi di inviare il proprio manoscritto all’editore è d’obbligo, poi occorre aprire un blog – il mio primo libro ha visto la luce così. Anche la Scuola Holden prepara ormai corsi sulle nuove forme autoriali.
Uno scrittore deve saper declinare la propria arte in modi diversi, e presenziare ampiamente sul web, dove gli editori hanno gli occhi puntati in questo momento storico. Il romanzo è solo una parte di questo lavoro.
l segreto per Noemi comunque è: “Non mollare mai e amare quello che si fa. Se la passione è vera, allora è irresistibile, come un amore. E come l’amore bisogna capire se è vero o se è destinato a finire. “
L’ultima domanda non poteva non riguardare un consiglio letterario, e Noemi da buona libraria del web ci suggerisce: “ Marta Pastorino, un’esordiente, con “Il primo gesto”, molto femminile e intenso, anche se mi piace intervallare le mie letture con libri più freschi e veloci, con scritture alla Hemingway.”
La lista prosegue:“Nella mia libreria non mancano poi classici come Calvino, credo che lui si sarebbe interessato molto a queste nuove forme di scrittura e di comunicazione. E non perdetevi 1Q84 II di Murakami, letto due volte, una sorta di musica letteraria, e poi Moby Dick, per me è una Bibbia”.
Ringraziamo Noemi per la chiacchierata e vi ricordiamo di seguirla, e leggerla, magari sorseggiando un caffè, al Salone del Libro.
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